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Todd Rundgren - Arena
(Cooking Vinyl – audioglobe)

Old king still wants to roar

La copertina del nuovo disco di Todd Rundgren non lascia dubbi: immortala infatti il nostro a petto nudo che brandisce una chitarra ed un piatto come uno spartano una spada ed uno scudo. Nessuna pietà e nessun prigioniero, solo vittime sotto il peso del rock che è contenuto in ‘Arena’.

‘Mercenary’ è quasi heavy metal, di quello epico e sinfonico, mentre ‘Gun’ parte con un riff hard blues che rimanda ai Mountain del coetaneo Leslie West, e non è da meno ‘Weakness’, lenta e sinuosa come lo era ‘New Day Yesterday’ dei Jethro Tull.

C’è un continuo rimando agli anni ’70 che vengono però rivestiti con suoni morbidi e riverberati propri delle produzioni plasticose del decennio successivo. Accade in ‘Strike’ che nel ritornello tramuta Todd in una sorta di clone di Brian Johnson degli AC/DC e nell’iniziale ‘Mad’, eppure questo non toglie immediatezza alle canzoni che si fermano volentieri nella memoria.

In ‘Pissin’ ritroviamo il Rundgren più smaccatamente commerciale con un brano che il signor Prince avrebbe voluto scrivere molto volentieri. ‘Arena’ potrà essere tacciato di una certa monotonia stilistica, ma ha dalla sua una carica energetica che spesso manca in dischi di band votate, almeno sulla carta, al rock più anfetaminico immaginabile.

Jacopo Meille


Mad
Araid
Mercenary
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