Steven Alvarado - Let It Go
(Mott Street Records )
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Steven Alvarado si è segnalato negl’ultimi anni come un onesto cantautore con buoni numeri che gli hanno permesso di togliersi qualche soddisfazione come nel caso del bel disco inciso nel 2005, The Howl Sessions. Oggi ci riprova, alzando la posta, con Let It Go disco che raccoglie dieci nuovi brani incisi con una band eccellente nella quale spiccano Marc Ribot alla chitarra, Kenny Wollesen alla batteria, Rob Burger al piano e Joe Quigley al basso. Lo stile rispetto al passato ha perso quella riflessività che lo contraddistingueva ma non la capacità di toccare le corde del cuore dell’ascoltatore, il songwriting ora è più maturo e sembra strizzare l’occhio ora a John Mellencamp ora a Springsteen, senza dimenticare il suo nume tutelare Bob Dylan, che fa capolino qua e là durante il disco. Nelle canzoni di Alvarado ritroviamo lo spirito del blue collar, delle polverose strade della provincia americana ma anche un spaccati di vita quotidiana come la difficoltà di vivere un rapporto di coppia e la delusione per un amore finito. All’ascolto il disco sorprende per gli arrangiamenti e per le ottime parti di chitarra di cui si fa carico Marc Ribot e che impreziosiscono non poco ogni singolo brano. Si passa così dal Dylan evocato in Gone, Gone, Gone al Van Morrison di Get This Far fino ma è con brani come It’s For You e Nobody Knows che emerge quel pizzico di originalità che fa di Alvarado una sicura promessa. Godibilissime sono anche la cantautorale See You Again, il country di Burning Bridges e i due rock strada ioli New York e It’s All Right. Chiude il disco quella perla che è la pianistica Reason, un brano intenso ed emozionante che evidenzia tutte le potenzialità del songwriting di Alvarado. Let It Go è senza dubbio una bella sorpresa ma solo il futuro ci dirà qual è il valore reale del suo autore.

Salvatore Esposito