Walter Hyatt - Some Unfinished Business Volume One
(King Tears Music)
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Il destino ha stroncato troppo presto la vita di Walter Hyatt, cantautore Texano di gran talent molto apprezzato da gente del calibro di Jimmie Dale Gilmore, Allison Moorer, Nancy Griffith, e Lyle Lovett che più volte si sono trovati a cantare le sue canzoni. Arrivato sulle scene di Austin alla fine degl’anni settanta, ben presto divenne molto famoso con la sua Uncle Walt's Band, ma l’avventura con loro durò lo spazio di pochi dischi incisi, con la Sugar Hill e di cui ricordiamo An American in Texas del 1980, e le strade si divisero dopo cinque anni. Hyatt però non si perse d’animo e grazie a Lyle Lovett, riuscì a strappare un contratto con la MCA ma anche qui l’avventura durò lo spazio di un disco King Tears a seguito del quale fece ritorno alla Sugar Hill per la quale pubblicò Music Town prima della morte nel 1996. Nei suoi archivi sono rimasti circa quaranta brani che oggi grazie al benestare della moglie Heidi vedono finalmente la luce nel primo volume di Some Unfinished Business. I dodici brani presenti nel disco sono ben lontani dai semplici demo di studio che popolano le tante raccolte postum, ma piuttosto si tratta di materiale già pronto per la pubblicazione al quale sono stati aggiunti alcuni overdubs con eseguiti da vari musicisti della scena di Nashville e tra i quali ricordiamo certamente Byron House al basso, Jerry Douglas al dobro e la partecipazione ai cori dei Jordanaires e Alison Mooer. Il risultato è un disco interessantissimo dove brillano tanto brani dalla carica melodica come Motor City Man, quanto l’oscura When You’re Alone o ancora le splendide divagazioni pop di The Standoff e Babes In The Woods. Tra i brani migliori segnaliamo la country song a cuore aperto Deeper Than Love, che suona come un intensa e commovente dedica alla moglie, il doo wop di Reach For Me e il travolgente swing di Foolin’ Round che ci porta dritto ai dischi di Lyle Lovett. Some Unfinished Music è una raccolta di piccole gemme di puro cantautorato texano assolutamente imperdibile per coloro che hanno amato Hyatt.

Salvatore Esposito