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INTERVIEW

PSP (Pino Palladino, Simon Philips, Philip Saisse)

Un trio stellare approda al Saschall di Firenze e sarebbe un peccato non godere della gioia strumentale di PSP sigla dietro cui si nascondono Pino Palladino e Simon Philips sezione ritmica a supporto del magico Philip Saisse, tastierista. Tre nomi che fanno la differenza nel jet set del rock e del pop adulto e, allo stesso tempo, tre fari per quanti vogliono capire con i propri strumenti che non esiste limite alla musica. In un calibrato mix di post fusion, rock dalle influenze etniche i PSP affrontano il pubblico internazionale con un progetto nato all‘inizio del 2009. E’ il basssista Pino Palladino a raccontarci la genesi del trio : “Simon Philips ed io abbiamo suonato spesso insieme, a partire dagli anni ottanta e dagli album solisti di Pete Twonshend degli Who, mentre Philip Saisse è uno di qui musicisti da cui non puoi prescindere. Quando Saisse mi chiese di suonare nel suo nuovo album e scoprii che dietro i tamburi sedeva Simon mi parve di vedere davanti a me una band già pronta ad andare in tour”. Nonostante la unicità del progetto l’ ardire del reinterpretare Blue Rondo A La Turk del pianista jazz Dave Brubeck rimanda a trii di altre epoche come Emerson, Lake & Palmer e The Nice che infarcirono il progressive di jazz : “ Le influenze sono le più disparate ma non nascondo che abbiamo ritirato fuori il nostro, il mio, background rock, l’amore per il prog e soprattutto certi passaggi classici che fanno la differenza. Dal vivo suoneremo molta nuova musica che il pubblico potrà ascoltare per la prima volta.”
Un innegabile feelgood factor ( fattore starbene ) anima le esibizioni dei tre che non sanno dire no alle immancabili cavalcate solitarie che li vedono protagonisti dei loro set sui palcoscenici di tutto il mondo. “ E’ ciò che la gente vuole da noi anche se cerco di allontanare da me i clichè. Tutti vogliono ascoltare il “suono” di Pino Palladino, le rullate alla Simon Philips ma io dico ai ragazzi “siate voi stessi, sbagliate ma trovate la vostra strada”. E aggiunge “ ecco perché cercheremo nel futuro di fare cose sempre diverse, cercando di lasciarci dietro i festival jazz e andando a sporcarci le mani con situazioni dove ci sia da rischiare un po’.”
PSP ha però una trasversale chiave di lettura che piace ricordare:sia Philips che Palladino hanno all’attivo una importante esperienza con Pete Townshend, leader dello storico gruppo The Who. Dice Palladino “ Non è stato facile perché i fan chiedevano il suono del compianto John Entwhistle ma Townshend è un uomo colto ed intelligente che ha le idee chiare. Ciò che voleva e vuole non è una cover band ma un vero gruppo. E nel futuro non escludo una grande sorpresa. Incrociate le dita!”

Ernesto de Pascale

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