| Trittico Blues-Rock | |
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Tinsley Ellis, Tommy Castro and Dennis Jones are the best ones around when it comes to Blues-Rock music, Blues warhorse to large audiences. Originality may be at stake, but Blues-Rock heads will find what they want in these CDs. Especially Ellis and Castro are regular top-shows in numerous American festivals.
Dennis Jones è forse il più atipico di questi tre artisti, visto che tenta d’iniettare un filo di ritmica swamp nelle sue canzoni. L’illusione dura per poco e dal pleasure si passa al pain, al dolore di assoli buttati lì alla rinfusa in pezzi strutturati alla belle e meglio. Curioso il missaggio nella prima canzone. Dal vivo, Dennis Jones potrebbe esser un’altra cosa ma questo resta un prodotto mediocre al quale diamo mezzo voto di meno per il sedere in copertina. Tinsley Ellis - Speak no Evil
Di Ellis abbiamo già parlato varie volte; due buoni album all’inizio, “Georgia Blue” e “Fanning the Flames” avevano fatto ben sperare. Chitarrismo ardito, intenso, voce arrochita il giusto. Una ricetta che può durare giusto due album. Questo “Speak no Evil” mette in mostra una sezione ritmica martellona, al limite della sopportazione, mentre Ellis non riesce a far di meglio di quello che ha fatto negl’ultimi 10 album. Non c’è. Ohibò nemmeno una canzone, tutte peraltro scritte da Ellis, che possa esser ricordata per qualche ragione. Tommy Castro - Hard Believer
Destino comune a molti Blues-rockers, Castro aveva fatto ben sperare ai suoi esordi con un Soul-rock nobilitato dall’inclusione di un sassofonista che faceva lievitare il sound. Oggi i fiati, quando ci sono, sono diventati un battaglione e infestano i pezzi come le cavallette della Mauritania. Per il resto, vedi sopra; voce acerata, chitarrismo esasperato, ritmica martellona, produzione esagerata. Castro comunque riesce a strappare un paio di pezzi “Definition of Insanity” e “Back Up Plan” ascoltabili se avulsi dal contesto, che rimane piatto, sentito e risentito, perfino un pò presuntuoso. Luca LUPOLI
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