So long Johnny, you would be proud of your teachings, of your daughter, of this ol’ awesome country music.
Narra la storia che a 18 anni Rosanne Cash ricevette come regalo dall’indimenticato padre Johnny una lista di 100 canzoni, essenzialmente country e folk, senza le quali la conoscenza di un’aspirante artista non avrebbe potuto essere considerata sufficiente. A ventisei anni di distanza, con alle spalle un’onesta carriera e rilevanti picchi di notorietà, Rosanne ha il vantaggio di poter contare sull’effetto nostalgia che ogni suo disco provoca e sulla collaborazione di preziosi amici di famiglia. The List racchiude pertanto dodici canzoni, scelte dall’omonima lista del padre e reinterpretate con passione. Il risultato è dei migliori. L’unico difetto che è possibile trovare a un disco semplice e bello da ascoltare, ben cantato e ottimamente arrangiato è appunto la sua non originalità; se le canzoni le avesse scritte Rosanne saremmo di fronte a un capolavoro assoluto, ma questa ovviamente sarebbe fantamusica.
Un’operazione del genere recentemente era riuscita a Bruce Springsteen che aveva attinto dalla discografia di Pete Seeger rilanciando pezzi quasi dimenticati, non è un caso quindi che lo stesso Boss collabori con la figlia di un suo mito dichiarato a quella che è la canzone indubbiamente più bella di The List, ripescando dalla marea country e beat in cui si era persa Sea Of Heartbreak e trasformandola in uno struggente duetto folk capace di far letteralmente innamorare l’ascoltatore. Molto bella anche Miss The Mississippi And You, anche se in questo caso il confronto con il precedente di Emmylou Harris lascia indecisi sul confronto tra le due voci femminili, notevole l’interpretazione di Take This Chains From My Heart (vedere alla voce Hank Williams). Insomma il confronto con il glorioso passato è sempre presente, valgano come esempio gli altri tre duetti: con Elvis Costello nella ben più conosciuta Heartaches By The Number – grande successo di Guy Mitchell del 1959 – con Jeff Tweedy in Long Black Veil – già nel repertorio di Johnny (nel leggendario Folsom Prison), di Joan Baez e della pietra miliare Music From Big Pink della Band – e infine con Rufus Wainwright (la quasi sconosciuta Silver Wings). A chiudere idealmente il disco, nonostante sia soltanto la terzultima traccia, il brano più famoso dell’intero album, il brano che consacrò una collaborazione tra due mondi solo in apparenza distanti della musica americana: Girl From The North Country. Così, mentre si è immersi nelle note, il rischio è di perdersi e aspettare che da un momento all’altro la voce profonda di Johnny Cash si unisca a quella della figlia, come quarant’anni prima in Nashville Skyline faceva con Bob Dylan. L’uomo in nero ne sarebbe sicuramente fiero.
Matteo Vannacci
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1) Miss the Mississippi and You
2) Motherless Children
3) Sea of Heartbreak
4) Take These Chains from My Heart
5) I'm Movin' On
6) Heartaches by the Number
7) 500 Miles
8) Long Black Veil
9) She's Got You
10) Girl from the North Country
11) Silver Wings
12) Bury Me Under the Weeping Willow
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