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INTERVISTA a J.T. LAURITSEN Lucerna Blues Festival 2010
Cosa sarà? Cosi cominciava una bella canzone italiana di qualche anno fa. Cosa sarà, che fa perdere la testa a migliaia di ragazzi sparsi in tutto il mondo, la prima volta che ascoltano un blues? Cosa sarà che fa crescere quei ragazzi a pane e blues fino farli diventare dei grandi musicisti? Cosa sarà? Abbiamo provato a chiederlo a Jan Tore Lauritsen, in arte J.T. , cantante, armonicista e fisarmonicista norvegese doc che con la sua formidabile band i Buckshot Hunters dopo aver conquistato l’America e quasi tutta l’Europa si prepara ad espugnare, musicalmente parlando, anche l’Italia. Come è che un ragazzo cresciuto tra i fiordi si innamora del blues? Tutto cominciato con la musica di Elvis, B.B. King, Cliff Richard, Charles Brown e Ray Charles. E’ stata la loro musica, che mio padre trombettista mi faceva ascoltare e che vedevo in televisione, a farmi decidere che volevo suonare l’organo. Mio padre aveva un vecchio Hammond B 3 e già a sei anni sapevo cavarmela piuttosto bene. Otto anni dopo nel 1981 a soli quattordici anni feci la prima uscita ufficiale e cominciai a guadagnare i primi soldi suonando alle feste danzanti. Però oggi non suoni più l’organo? Dopo aver caricato e scaricato per più di sette anni il mio pesantissimo Hammond dal furgone della band mi sono stufato. Così nel 1987 sono passato alla più leggera fisarmonica. Molti pensano che sia uno strumento esclusivamente zydeco, ma io non sono d’accordo. Quello che Clifton Chenier suonava con la sua fisarmonica altro non era se non puro blues. Però non ho dimenticato l’organo. Quando a casa ho voglia di rilassarmi suono quello.
E l’armonica? Quando hai iniziato? Tornato dal militare mi assunsero in aeroporto. Li c’erano parecchi americani. Uno di loro suonava l’armonica e nei momenti liberi mi insegnava i segreti dello strumento. Quando hai formato il tuo gruppo? Nel 1989. Il nostro primo cd l’abbiamo inciso nel 1995. Nel gruppo c’era già il mio attuale chitarrista e insieme agli altri componenti della band suonavamo una misto di country e di Chicago blues. A quello sono seguiti altri tre dischi in cui il nostro sound si è spostato sempre di più verso la musica di New Orleans e il soul. Il nostro lavoro del 2007 Squeezeboxing è riuscito a farsi breccia negli States dove è stato distribuito dalla Severn Records. L’anno seguente siamo stati invitati a suonare sulla Blues Cruise e lì abbiamo conosciuto Billy Gibson straordinario armonicista di Memphis con cui abbiamo legato sin dalla prima jam session. Ne è nata una collaborazione fruttuosa che continua ancora oggi e che ha prodotto un cd live che secondo le nostre intenzioni dovrebbe ben rappresentare l’energia e l’intensità delle nostre esibizioni live. A questo punto credo che sia d’obbligo citare tutti gli ottimi musicisti che formano i Buckshot Hunters. Lo faccio volentieri: ArnfinnTorrisen alla chitarra, Iver Olav Erstad alle tastiere, Atle Rakvaag al basso e Big John Grimsby alla batteria , a cui va aggiunta la voce ospite di Stina Stenerud.
Fabrizio Poggi
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