Aloe Blacc trova una solida posizione solo adesso con questo Good Things, nonostante il debutto del rapper e musicista, sulle scene dalla metà degli novanta e già segnalato al grande pubblico da John Legend, risalga al 2006.
Alle spalle del cantante, un misto di modernità e vintage con toni che rimandano direttamente agli settanta, ci sono i tipi della Truth & Soul, novella HI Record ( l’etichetta memphisiana di Willie Mitchell, casa artistica del miglior Al Green) che si era già esposta con il gran bel disco di Lee Fields, My World, pochi mesi fa. Aloe, come Fields, si muove fra sinuosità e pastosità cogliendo influenze qui e lì ( Miss Fortune suona lover’s rock, Femme Fatale è l’immortale brano dei Velvet Underground ) e rimettendole in gioco con personalità e classe all'insegna del nuovo soul.
Ernesto De Pascale
|
|