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Garth Hudson/Various Artists
Garth Hudson Presents a Canadian Celebration of The Band

Sony Music – 2010

Quando ho chiesto ai musicisti più o meno famosi che ho incontrato in questi anni, quale fosse il loro gruppo preferito di sempre, la risposta era sempre la stessa: The Band.
È incredibile quanto ancora oggi la musica di quel leggendario gruppo sia estremamente attuale e riesca a conquistare anche i cuori delle nuove generazioni. I nomi di quei musicisti che hanno creato qualcosa di unico e immortale resteranno per sempre scolpiti nella storia della musica moderna: Levon Helm, Richard Manuel, Rick Danko, Robbie Robertson, Garth Hudson. Già, Garth Hudson, 73 anni, pianista, organista, fisarmonicista e saxofonista capace di stendere geniali trame sonore su cui i suoi compagni hanno costruito canzoni indimenticabili. Hal Wilner nelle note di copertina del disco scrive che ci vorrebbe un libro più voluminoso di Guerra e Pace per poter contenere tutti gli aggettivi che in questi anni hanno accompagnato il lavoro di questo grande musicista destinato, secondo Wilner (e secondo me), ad essere ricordato con il solo nome come ormai succede con altri grandi come Monk, Jimi, Bird, Muddy e Trane. Tutti i musicisti che come Garth hanno cambiato la storia della musica. Nulla è stato lo stesso dopo di loro. In questi anni le persone hanno spesso chiesto a Garth quali fossero le sue canzoni preferite nel repertorio di The Band. Eccole qua. Tutte contenute in questo disco. Diciotto brani per settantacinque minuti di musica in cui Garth, ideatore e regista del progetto insieme alla moglie Maud, reinventa alcune tra le tante canzoni di The Band. E per farlo Hudson, da sempre legato al suo paese natale il Canada, ha voluto affidare questi brani a musicisti più o meno famosi della sua terra che durante questi anni hanno conquistato la sua fiducia e la sua stima. Con ognuno di loro Garth ha suonato con passione e perizia diventando davvero parte integrante del sound di ogni artista. Tanti sono i momenti di grande musica presenti in questo disco e sono sicuro che ognuno di voi troverà i suoi preferiti. Personalmente le canzoni che mi hanno maggiormente colpito sono state Forbidden Fruit tratta dai Basement Tapes qui tinta di soul, blues e gospel e cantata con grande energia da Danny Brooks e i suoi Rockin’ Revelators; Acadian Driftwood con un toccante inizio a cappella e l’inconfondibile fisarmonica di Hudson sugli scudi eseguita da Peter Kats & The Curious ottima band di folk rock; You ain’t going nowhere dylaniana più che mai qui resa ottimamente da Kevin Hearn & Thin Buckle; Yazoo street scandal altra perla dai nastri della cantina in una grandissima versione tra rock e country offerta dai già celebri Road Hammers; The moon struck one ben interpretata da Raine Maida ex cantante della rock band Our Lady Peace; e The shape I’m qui in una stupenda versione dei Sadies cult band di Toronto dedita all’indie rock e all’alternative country.
Il brano che però mi ha graffiato l’anima in maniera definitiva è la splendida versione che Chantal Kreviazuk ci offre dell’immortale Tears of rage. Pensavo fosse impossibile eguagliare il capolavoro contenuta in Music from Big Pink ma l’interpretazione al piano e alla voce di questa stella riconosciuta del pop rock canadese è davvero stupenda. Altri brani di gran pregio Out of the blue splendida gemma quasi dimenticata da The Last Waltz interpretata in maniera commovente dalla fascinosa cantante e attrice di culto Mary Margaret O’Hara; Kockin Lost John che i Great Big Sea trasformano in un trascinante inno da pub irlandese; King Harvest splendidamente interpretata dai Blue Rodeo (una band che non ha certo bisogno di presentazioni) qui ben coadiuvati dal grande Colin Linden alla chitarra. Chiude il tutto una grandiosa Chest Fever eseguita da Ian Thornley in cui Garth Hudson dimostra tutta la propria maestria nel suonare il suo leggendario organo Lowrey. Ho lasciato appositamente per ultimi i tre nomi più famosi della raccolta: Neil Young, Bruce Cockburn e i Cowboys Junkies. Le loro ottime interpretazioni (Neil Young sembra addirittura cantare con la voce dei suoi vent’anni) sono assolutamente in linea con l’eccellenza musicale che il cd propone. E tutto il merito va al grande Garth Hudson che con la maestria, l’umiltà e la grande generosità che lo contraddistingue ha fatto in modo che tutti gli artisti presenti nella raccolta fossero uniti da un unico grande intento, ovvero quello di omaggiare un grande gruppo: The Band.
Imperdibile!!!

Fabrizio Poggi

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