Andrew, Miguel, Neil and Kevin H Carroll are proud to announce their first long playing release for Plastilina Records.“Living and growing" was recorded by Brian McNeill in Glasgow with support from the Scottish Arts Council.
I Felt Tips rappresentano l'incarnazione vivente del connubio perfetto tra la liricità acrobatica applicata alla vita di tutti i giorni di Stuart Murdoch e la musicalità semplice e raffinata di Morrissey puntualmente coadiuvata dall'infallibile arpeggio elettrico di Johnny Marr. In poche parole: i Belle and Sebastian suonati dagli Smiths. Eppure c'è molto di più a lasciare il segno tra le tracce disseminate negli EP incisi più o meno ufficialmente dalla band, a partire dalla loro biografia. Sembra quasi assurdo, apoteosi di un'incoscienza sfrontata e onirica tipicamente giovanile, che Miguel abbia deciso ad un certo punto di abbandonare la Spagna per cercare fortuna in Inghilterra con il preciso intento di formare una band. Il viaggio verso l'ignota terra promessa trova risposta in un annuncio vecchio di diciotto mesi affisso da Andrew, in cerca di un membro per la sua band.
La storia prosegue con la proposta da parte di Cloudberry Records di entrare a far parte della sua prestigiosa collezione di mini-cd fuori standard (ormai oggetto di culto) per diventare una vera e propria conferma in terra Londinese tra i cultori di un retro-pop da cameretta che non rinuncia a spessore e palesata pregevolezza artistica. Il successo riscosso da questa band grazie a motivi molto orecchiabili e non privi di una spiccata sensibilità nel cogliere momenti propri alle esperienze di tutti noi è palesato platealmente dall'accoglienza riservata loro durante le esibizioni live, non ultima la brillante performance all'ultima edizione di Indietracks, il festival di musica alternativa per eccellenza.
Appare quindi normale una forte aspettativa da parte del loro pubblico nei confronti di questa prima prova dei Felt Tips sulla "Lunga Distanza", tutto incentrato sull'ordinarietà che questa band riesce a rappresentare in modo così naturale, al contempo cinico e poetico, un'"Ultra-realtà" che traspare sin dal titolo dell'album ("Vivere e crescere con I Pennarelli) e quello di canzoni manifesto come il brano d'apertura "A life more ordinary", "Lifeskills", "Engaged for a VISA".
"A life more ordinary" ci introduce in modo molto confidenziale nel mondo dai colori pastello dei Felt Tips, in modo dolce quanto disilluso, dipingendo l'ordinarietà di tante gioventù offuscata da una rassicurante e incosciente perdita di orientamento in un mondo bidimensionale, ospitale quanto privo di prospettive, alle prese con pulsioni e insicurezze di una personalità che deve ancora formarsi. Suoni e arrangiamenti, nella loro semplicità, faranno felici i fan più nostalgici degli Smiths. La voce che si accompagna non è quella di Morrissey, ma i ripetuti cambi di intenzione nell'interpretazione di strofe e ritornelli sono in grado di tracciare segni indelebili nella memoria e nel cuore dell'ascoltatore fin dal primo ascolto.
"Boyfriend Devoted" era già stato singolo e punto di forza di una pubblicazione EP precedente della band, avvantaggiandosi della copertina di Emma Sanderson raffigurante due amanti in una posa molto vicina alle classiche iconografie legate alla passione di Cristo. La band spinge ancora più forte sul pedale legato al "Fattore Smiths" con un veloce e costante giro armonico di chitarra che finisce col risultare talmente perfetto da fare dubitare che non sia stato inciso dallo stesso Johnny Marr. L'inconsueta pop ballad riesce a conquistarci con melodie d'altri tempi. Liriche segnate dagli ironici tentativi di evangelizzazione da parte di un fantomatico partner e spassionati quanto ricorrenti "La-la-la", lasciano all'approssimativa qualità dell'editing l'ultimo confine da abbattere per assurgere ad una compiuta e completa radiofonicità.
"Bought & Sold", nel continuo gioco di rincorrere il mito attraverso le periferie urbane di Albione, si mantiene fedele a principi stilistici e tematiche di ordinaria apatia dell'album, ma senza brillare particolarmente in originalità, limitandosi, come in una altro paio di episodi, ad un puro scimmiottamento delle band di riferimento del gruppo, insaporite con qualche breve e presunto cenno biografico.
È in brani come "Dear Morrissey" che, paradossalmente, possiamo cogliere, nell'apoteosi del confronto con il mito, le piene potenzialità della band, in un dissacrante confronto con il cantante degli Smiths, con i sogni che ha rappresentato nella gioventù di tanti ragazzi e la innegabile trasversalità proiettata come un' ombra su vite e ricordi destinata a dissolversi alla luce di un mondo cinico e adulto, in un rapporto di attese e tradimenti tra fan e idolo spezzato dalla maturità e il passare del tempo. Geniale quanto sincero, diretto e innegabilmente d'impatto e orecchiabile.
La parata dei Felt Tips chiude con "Double Bluff", un romantico affresco di amore adolescenziale appena accennato, quasi a incorniciare un momento emblematico di pulsioni, emozioni e rimpianti tipicamente giovanili, capaci di essere vissuti in un periodo unico della nostra esistenza in modo talmente bruciante e incisivo da rimanere indelebile nei ricordi delle anime più fragili e tormentate. Tra formazione e passione i Felt Tips dimostrano di avere tutte le carte in regola per riuscire a dipingere in modo sincero e ammaliante il ritratto di un mondo in cui tutti gli estimatori di questa corrente autenticamente genuina di pop lo-fi di matrice britannica non stenteranno a riconoscersi. Attenti alle sbavature.
Mark Zonda
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1 A life more ordinary
2 Boyfriend devoted
3 Bought and sold
4 Engaged for a Visa
5 Graden of roses
6 Lifeskills
7 Dear Morrissey
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