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Of Montreal – False Priest
(Polyvinyl)
www.ofmontreal.net

Nice album for this American band, full of various eclectic styles with a glimpse for the mainstream disco-r’n’b.

Band poliedrica con alle spalle già numerose tappe discografiche, gli americanissimi Of Montreal (anche se dal nome non si direbbe) lanciano sul mercato un disco interessante e variopinto.
Definire False Priest non è facile, si potrebbe parlare di indie-rock pieno di funk e r’n’b con concessioni all’elettropop più nostalgico. In ogni caso più che filosofare su un genere sfuggente è meglio gettarsi nell’ascolto del disco, un’esperienza che difficilmente lascia annoiati.
L’album si apre con “I Feel Ya Strutter”, una sorta di burla, una canzone allegra e irriverente, dalla sessualità ambigua come quella della band rigorosamente gay-friendly.
Di certo rispetto ai “machi” del rock puro e duro gli Of Montreal hanno uno stile clamorosamente più raffinato, per esempio la seguente “Our Rioutous Defects” si apre con una base di piano alla Rolling Stone, vira sul funk, passa attraverso parti parlate e sfuma in un’atmosfera progressive, senza mai dare un’idea stucchevole. “Coquet Coquette”, il singolo, è un gran pezzo indie, dal riff tagliente e dal cantato orecchiabile. Le successive “Godly Intersex” ed “Enemy Gene” sfiorano l’elettronica. “Hydra Fancies” potrebbe essere un pezzo da discoteca di trent’anni fa.
La seconda parte del disco è più sperimentale, “Like a Tourist” si accompagna su una base prima elettrica e poi elettronica, qualcosa di simile al tardo David Bowie per un pezzo bello e difficilmente classificabile. “Sex Karma” strizza l’occhio alla musica r’n’b più commerciale e forse per questo convince meno, segue senza discontinuità “Girl Named Hello” come un ideale lato B, questa volta rigorosamente funk. Il terreno è pronto per “Famine Affair” convincente brano post-punk dal ritmo incessante. In chiusura gli Of Montreal scelgono una maggiore introspezione in “Casualty of You”, una straordinaria virata elettropop in “Around The Way” (probabilmente la miglior canzone del disco) e chiudono con la progressiva, tra molte virgolette, “You do Mutilate?”.
In sostanza un disco da ascoltare, meritevole di attenzione per l’originalità e la raffinatezza degli arrangiamenti e delle continue contaminazioni stilistiche.

Matteo VannacciTracklist:

I Feel Ya Strutter
Our Rioutous Defects
Coquet Coquette
Godly Intersex
Enemy Gene
Hydra Fancies
Like A Tourist
Sex Karma
Girl Named Hello
Famine Affair
Casualy Of You
Around The Way
You Do Mutilate?

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