A “raw live” document of Black Crowes’ back on the road tour

Questo doppio CD altro non è la versione per “oli orecchi” del DVD pubblicato nella prima metà del 2006. L’assenza delle immagini non risulta però un limite, tanta è l’energia che i fratelli Robinson mettono nelle loro interpretazioni che è come avere l’intera band nel salotto di casa nostra. La scaletta è perfetta: ci sono tutti i classici, da ‘Jealous Again’ e ‘Soul Singing’, dalla bellissima ‘Cursed Diamond’ a quella ‘Hard To Handle’ che fece conoscere la band in tutto il mondo.
La musica dei Black Crowes attinge a piene mani dalla tradizione che fu prima dei grandi bluesman e poi di band come Humble Pie, Faces e Stones: musica diretta eppure ricca di sfumature di intrecci chitarristici, che mettono in risalto la maturità raggiunta da Rich Robinson e Marc Ford. Peccato che quest’ultimo abbia già lasciato la band insieme al tastierista Ed Hawrysch proprio quando la band si accingeva ad entrare in studio a registrare il nuovo album.
‘Freak’n’Roll’ quindi in virtù di queste notizie acquista ancor più valore proprio perché documenta un momento di grande affiatamento della band capace sul palco di lasciarsi andare a lunghe improvvisazioni come nell’opener ‘(Only) Halfway To Everywhere’ o in ‘My Morning Song’, senza mai perdersi in sterili solismi, riallacciando quel legame con la tradizione, con i vari Grateful Dead, Jefferson Airplane, gli stessi Stones di ‘Midnight Rambler’, con quelle band che, sul palco, ogni sera, mettevano alla prova se stessi e la loro musica, senza accontentarsi di quanto avevano suonato il giorno prima né tanto meno registrato su disco. Il Fillmore di San Francisco di sere come questa ne ha viste tante, ma mai troppe, e sicuramente, questa serie di concerti dei Black Crowes risuoneranno per molto tempo nei bui corridoi del teatro per gli anni a seguire mischiandosi alle versioni di ‘Ball & Chain’ di Janis e di ‘White Rabbit’ dei Jefferson Airplane.

Jacopo Meille