. Kelly Joe Phelps -Tunesmith Retrofit

Kelly Joe Phelps - Tunesmith Retrofit
(Rounder)

A poet and a guitar man to share the first attempts of Autumn

Il nuovo disco di Kelly Joe Phelps porta con sé l’autunno, a dispetto delle temperature primaverili che hanno contraddistinto questi ultimi mesi del 2006, e con esso la malinconia e quell’impalpabile senso di insicurezza che porta a guardarsi dentro e cercare le risposte a quelle domande, le solite stupide, scontate domande che si riaffiorano inesorabilmente di anno in anno. “And it’s slow, so slow the idea, The coming around of a sensibile world, It hovers and shakes like a hummingbird wing, At the end of a long hot year” così canta in ‘Tight To The Jar’ il chitarrista acustico di Portland. La malinconia ha questo brutto vizio: stimola l’introspezione, ma al tempo stesso, allontana la capacità, o forse la voglia, di trovare le risposte, lasciandoti crogiolare in un piacevole e doloroso limbo: “… I will concede to confusion, Ideas spin ‘round my crazy old head, Hard as (and light as) an anvil, The liver will wither and wax with the tide, Fine, if I can find the answer, To a question I’ve never been asked before I hear time and time again” (‘The Anvil’).
L’opener ‘Crow’s Nest’ è una esortazione a confidarsi, raccontare tutto quello che sentiamo dentro: raccontare storie, le “nostre” storie, vere ed immaginarie, quelle che ci rappresentano, nella quali ci riconosciamo avere un ruolo. E’ una canzone che rimanda direttamente al film ‘Big Fish’ di Tim Burton, alla triste dolcezza di quel film di “vera” fantasia di cui vorremmo piena la nostra vita.
Lentamente Kelly Joe Phelps, brano dopo brano, diventa il nostro confidente e noi stessi non ci sentiamo semplici ascoltatori ed avvertiamo il bisogno a nostra volta di aprirci: la sua musica, la sua voce, a metà strada tra il primo Tom Waits e Jorma Kaukonen a cui il songwriting di Phelps si rifa costantemente, arrivano in profondità, toccando le nostre intime ferite, facendoci fare i conti con esse. ‘Loud As Ears’ unisce la tradizione folk inglese e quella americana con incredibile forza: è come sentire Bert Jansch e Bob Dylan suonare insieme; il solo per banjo di ‘Scapegoat’ è un omaggio all’America rurale ed immobile mentre ‘Handful Of arrows’ è dedicata al compianto Chris Whitley morto per povertà alla soglia del ventunesimo secolo in quella stessa nazione, l’America, che sembra ogni giorno più scordarsi gli ideali che furono alla base della sua nascita.
Con ‘Tunesmith Retrofit’ non solo rincontriamo un grande chitarrista, ma scopriamo anche un grande autore e poeta, capace di parlare alla sua anima
così come alle nostre.

Jacopo Meille

Track list

Crow’s Nest
The Anvil
Spanish Hands
Plumb Nine
Scapegoat
Big Shaky
Tight To The Jar
MacDougal
Loud As Ears
Red Light Nickel
Handful Of Arrows
Tunesmith Retrofit

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