. Pete Yorn - Nightcrawler
madeleine peyroux Pete Yorn - Nightcrawler
(Sony)
www.peteyorn.com

Just a good looking talented songwriter in an ocean of only good looking guys.

Pete Yorn è la piacevole eccezione che conferma la regola: si può pubblicare un disco di buone canzoni prodotte secondo le dure e rigide regole del music business senza perderci la faccia. ‘Nightcrawler’ è il terzo disco in studio del polistrumentista americano (il quarto se si considera il doppio album dal vivo ‘Live From New Jersey’) e segna uno consistente miglioramento al non del tutto riuscito ‘Day I Forgot’. Quello che più colpisce è la capacità di Yorn di combinare ed amalgamare suoni, influenze, attitudini musicali diverse e a volte contrastanti fra loro, mantenendo una originalità finale di sound ed anche una freschezza che è addirittura esaltata dal lavoro meticoloso di produzione. ‘Undercover’ poteva essere una ballata acustica ed invece viene infarcita di loop, di suoni di plastica, su cui però d’improvviso torna a dominare la chitarra acustica ed una parte di voce melanconica e vincente. Questa alchimia davvero speciale continua per tutto il corso del disco che ha il coraggio di aprirsi con ‘Vampire’, una sorta di ninna nanna lugubre che non avrebbe sfigurato nella colonna sonora di ‘Twin Peaks’ di David Lynch.
‘The Man’ incarna il lato più tradizionalista ma non per questo meno intrigante di ‘Nightcrawler’: una ballata acustica con tanto di violino, hammond B3 e voce femminile (Natalie Maines) che prelude a ‘Maybe I’m Right’ che coniuga i suoni della new wave inglese (i suoni e la parte di basso) con il ritornello che, invece, è tipicamente americano e proprio di quella generazioni di cantautori post Ryan Adams, che hanno trovato un nuovo modo di mantenere viva la lezione del “Boss”, lezione che si ripete anche in ‘Alive’ ed in ‘Splendid Isolation’ di Warren Zenon.
C’è del buono in ‘Nightcrawler’, dell’insospettabilmente buono, in canzoni come ‘Same Thing’, nella minimale e più acustica ‘Broken Bottle’ e nella conclusiva ‘Bandstand In The Sky’, che insieme sembrano dirci che si può ancora scrivere buone canzoni dando ad esse un look più “sbarazzino”. In fondo gli stilisti di moda hanno adottato questa tesi da tanti anni e con ottimi risultati e la musica dal canto suo è sempre di più un “taglia e cuci” … che Pete Yorn salga in passerella dunque con la sua nuova collezione autunno inverno 2006.

Jacopo Meille

Track list

Vampire
For Us
Undercover
Politics
The Man
Maybe I’m Right
Same Thing
Alive
Splendid Isolation
Broken Bottle
How Do You Go On?
Ice Age
George Boy
Band stand In The Sky

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