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Francesco De Gregori - MIX
Sony Music, 2003
Francesco De Gregori ci ha abituati da un po' di tempo ad album live a raffica, ben otto dal 1990 a oggi e a raccolte più o meno interessanti. Quest'anno è la volta di MIX, un po' una raccolta un po' un live, un misto insomma. Un progetto strano, ambizioso quanto basta, criticabile e meritevole di lodi all'infinito, insomma un prodotto unico nel suo genere, almeno in Italia, che fotografa un De Gregori ormai rilassato e libero di esprimersi a 360°. In Mix 1, infatti De Gregori esordisce con una dedica: L'ho scritta per te, e poi si lancia in A chi di Fausto Leali riletta in chiave di rock-blues, con la chitarra elettrica che improvvisa incandescente sul pentagramma. Il disco prosegue su altissimi livelli passando in rassegna il repertorio in studio più recente, anche se non mancano un paio di perle dal passato come La donna cannone e Pablo che si riapprezzano in una elegante rimasterizzazione. Grande il recupero della meravigliosa ballata pianistica I matti, tratta dal sottovalutato Terra di Nessuno. Fra i vari pezzi compare anche la cover dylaniana di If You See Her, Say Hello (Non dirle che non è così), inclusa già nel live La Valigia Dell'Attore e nella colonna sonora del film Masked And Anonymous, che però avremmo preferito sentire in versione live. Mix 2 è quello che Francesco ragala ai fan ovvero il live di questo tour. L'inizio è grintoso con il veleno dei versi de L'agnello di Dio, in una veste del tutto nuova che la candida come pezzo chiave del suo repertorio live. L'attenzione va però subito alla successiva Come il giorno, attesissima rilettura di I Shall Be Released di Dylan in una veste che sa un po' meno di Neverending Tour rispetto a quanto ascoltato di solito dal vivo ma che qui risulta efficacissima con chitarre, armonica e batteria in primo piano. Grande anche la successiva Sotto Le Stelle Del Messico a Trapanar, una delle migliori versioni di sempre con un De Gregori ironico e pungente come sempre. Immancabili i pezzi storici come Rimmel che sarebbe strepitosa se solo dopo le prime note non partisse un coro-karaoke che puntuale si ripete in Generale tinta da colori roots e su Alice, bella ma assolutamente perfettibile. Dr. Doberman, ricorda molto gli arrangiamenti dilaniani di Live At Bukodan, infatti è tutta giocata su tempi reggae. Rock puro e altamente emozionale è quello di Cose, mentre assolutamente indimenticabile è Signor Hood in un memorabile arrangiamento country & western che la candida come perla assoluta del disco, se solo non ci fossero Pezzi di Vetro e Pentathlon che in alcuni punti sembrano bruciarla sullo scatto finale. Strepitosa è poi sul finale Viva l'Italia cantata con una voce molto dilaniana a cui segue il secondo inedito del disco Ti leggo nel pensiero, già si noto nella versione di Ron, che presenta un De Gregori minore ma piacevole, romantico.
Salvatore Esposito
TRACKLIST
CD 1
A chi
Bellamore
Il bandito e il campione
La donna cannone
Il canto delle sirene
Stelutis Alpinis
I matti
Chi ruba nei supermercati
Mimì sarà
Viaggi e miraggi
Il cuoco di Salò
Adelante adelante
Non dirle che non è così
La valigia dell'attore
Pablo
Sempre e per sempre
CD2
L'agnello di Dio
Come il giorno
Sotto le stelle del Messico a trapanar
Alice
Dr. Dobermann
Cose
Rimmel
Pezzi di vetro
Generale
Pentathlon
Bufalo Bill
Niente da capire
Il signor Hood
Viva l'Italia
Ti leggo nel pensiero
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