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Dinosaurs: Friends of extinction
(Acadia / Evangeline)
www.evangeline.co.uk
www.counterculture.net/thefish
www.johncipollina.com
Supergruppo di vecchi eroi della Bay Area, Dinosaurs - da una sarcastica autodefinizione di Barry Melton, ex Country Joe & the Fish - sono in via di sparizione. Con il recente decesso di Spencer Dreyden, batterista supercool dell’epoca d’oro dei Jefferson Airplane e colonna del San Francisco Sound, le defezioni rendono l’ensemble e soprattutto le loro registrazioni, sempre più ambite e ricercate. Questo “ Friends of extinction”, doppio cd diviso fra registrazioni in studio e dal vivo, definisce bene il suono della antesignana jam band della bay area. Per immaginarvi il suono basta che leggiate i componenti del gruppo. Se siete dei seguaci della psichedelia californiana, susciterà in voi una sensazione, se non lo siete sappiate solo di essere davanti alla storia del rock della costa ovest nei sessanta. Barry”The Fish” Melton alla chitarra ritmica e alla voce ( da Country Joe & the Fish), John Cipollina alla solista( da Quicksilver Messanger Service ), Peter Albin al basso e alla voce( Da Big brother & the Holding Company ), Spencer Dreyden alla batteria ( Da Jefferson Airplane ), Merl Saunders all’organo hammond e alla voce ( dalla Jerry Garcia Band ) e Papa John Creach al violino ( da Hot tuna ) costituiscono il nucleo del gruppo. Ai sei si aggiungono di volta in volta numerosi ospiti, in stragrande maggioranza musicisti più giovani ai quali i nostri facevano o hanno fatto in qualche modo da tutor o altre vecchie conoscenze come Greg Elmore dei Quicksilver, la cantante Kathi McDonald, che non fa rimpiangere Janis Joplin in “ Blind Man “ o Doug Kilmer, chitarrista degli Zeros, un’altra delle tante ottime band in cui John Cipollina militò negli ottanta.
Dei due cd, il disco in studio è obbiettivamente mediocre ma è l’unica registrazione dei Dinosauri in sala di registrazione(un album negli anni ottanta per la Relix, etichetta collegata ai Grateful Dead, è oggi introvabile ) mentre il live è ciò che anima questa recensione. In quel cd, i musicisti sono davvero se stessi e si lanciano, attraverso sconosciute regioni dell’intendere e del volere, sui binari del roots rock, del folk e del blues per riconquistare a pieno titolo quella cifra improvvisativa che li fece grandi nei sessanta. Anche lì dove Papa John Creach prende il posto di Cipollina, come in “ No more country Girls “ e “ i can’t get started” c’è sempre qualche cosa di personale (la scomparsa di John aveva portato il gruppo a uno scioglimento di fatto, recuperato dall’acquisizione dell’anziano, folle, musicista di colore…). E’ però l’unità stilista basata sulle improvvisazioni, l’interplay, la coesione a fare da padrona senza dubbio doti caratterizzate dalle performances solistiche di Cipollina che in “love machine “ licenzia un grande assolo e del quale, più in generale, sentiamo oggi la mancanza. Melton mostra qualità vocali nascoste all’epoca dei Fish e in generale non si respira aria di revival poiché i musicisti in questione sono proprio coloro che hanno “ inventato “ questo stile.
Dall’ascolto di “friends of extinction” s’intende piuttosto che l’epoca d’oro, o forse sarebbe meglio dire gli albori, del San Francisco Sound furono un momento meraviglioso e unico che i sei dinosauri riproponevano nelle loro esibizioni dal vivo come un rito perpetuato nel tempo e che piace ritrovare su disco.
Ernesto de Pascale
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