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Ingrid Laubrock: Forensic
(F-IRE, 2004)
Da sempre musicisti di tutto il mondo cercano in Londra l’ambiente ideale in cui realizzare i propri le proprie carriere. Ingrid Laubrock è sicuramente una di questi. Tedesca di nascita da ormai dieci anni vive e lavora in questa città dimostrandosi uno dei più interessanti esponenti nella scena jazzistica londinese. Scorretto sarebbe però parlare di lei senza citare F-IRE, collettivo (di cui ovviamente fa parte) creato per favorire la cooperazione tra un gruppo di artisti londinesi e le loro discipline.
Proprio per “F-IRE records” esce “Forensinc” il suo ultimo lavoro con cui propone la propria prospettiva sullo scenario di quello che è il jazz contemporaneo. Il primo ascolto dei dieci brani (sette de quali scritti dalla stessa sassofonista e tre totalmente improvvisati) ci dimostra gia quanto, sia si tratti di vere e proprie composizioni, sia di improvvisazione radicale, si voglia fuggire i territori dell’ovvietà e della musica già suonata. Dimostrazione di ciò sono la complessità dei temi, la sofisticatezza delle armonie e arditi incastri ritmici. Interessante anche l’ensemble che affianca all’usuale quartetto jazz (sax, piano, contrabbasso e batteria) la presenza del violoncello di Ben Davis. Molto bello il dialogo che si sviluppa tra questo strumento ed il sassofono.
Contrariamente da quanto ci si possa aspettare da queste premesse non si tratta di un disco che rende l’ascolto pesante. L’attenzione e la raffinatezza per la melodia non viene mai messa da parte; notevole inoltre la liricità con cui Ingrid riesce ad interpretare i suoi assoli. Un lavoro energico e potente che sa essere allo stesso tempo visionario ed evocativo. Chi è interessato al nuovo jazz lo troverà un lavoro sicuramente interessante; non solo per la sua originalità.
Dimitri Berti
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