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Sonny Landreth: Grant Street
Sugar Hill/IRD
www.sonnylandreth.com



Sonny Landreth with Grant Street brings all back home, and with his powerful blues trio, made a very very good rock blues stuff. But his music isn’t only blues, but also swamp, zydeco and rock. This cd confirms all his creativity with slide-guitar and fingerpicking.

Parlare bene di Sonny Landreth è molto facile, una marea di illustri collaborazioni (da Mark Knopfler a Johnny Hiatt, passando per Zachary Richard e l’ultimo grande disco di Jimmy Buffett), uno stile chitarristico sopra le righe, e soprattutto un buon numero di dischi in studio tutti molto ben realizzati. Il chitarrista della Luisiana appartiene a quella ristrettissima cerchia di Guitar Heroes che non sbagliano un colpo, come dimostra questo recente live registrato lo scorso aprile, dal titolo Grant Street, in onore della Grant Street Dancehall di Lafayette, dove Landreth mosse i suoi primi passi da musicista. E’ dunque un po’ un ritorno a casa, un ritorno alle tanto amate radici, come dimostra la presenza al suo fianco dei soli Dave Ranson al basso e Kenneth Blevins alla batteria, con cui forma un power trio blues di qualità eccellente. Il disco oscilla tra caldissimi momenti strumentali come l’iniziale Native Stepson, Z. Rider o la torrenziale Pedal To Metal, e ottimi brani cantati, dove tuttavia è sempre protagonista la sua chitarra. Ottima anche la scelta di stili che variano dal blues di Blues Attack, allo swamp rock di Gone Peacan, fino ad un irresistibile puntata sullo zydeco con la strabordante U.s.s. Zydecoldsmobile, una vera festa sul palco e soprattutto per le nostre orecchie. Grant Street, è senza dubbio il disco che meglio rappresenta le intuizioni musicali di Landreth, ma sopratutto quello che meglio evidenzia la sua tecnica chitarristica e la sua capacità di creare un sound essenziale, solido e caldissimo mescolando fingerpicking e grandissime svisate alla slide. Qualcuno lo ha paragonato a Hendrix, soprattutto con Broken Hearted Road, ma sarebbe più giusto evitare confronti e passare all’ascolto.

Salvatore Esposito


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