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Jared Diamond - Collasso
Jared Diamond - Collasso
Einaudi, 2005 pp.550, euro 24,00.

Esperto di biologia evolutiva, professore a Los Angeles presso l’Università della California, Jared Diamond è uno studioso rigorosissimo ma anche dotato di uno stile di scrittura affascinante e ironico. Malgrado si occupi di questioni complesse che potrebbero risultare pesanti, Diamond è invece capace di esplorare territori sconfinati, situati all’incrocio di varie discipline - storia, antropologia, psicologia, sociologia – ricostruendo nella mente del lettore paesaggi avvincenti di straordinaria profondità.
In questo ultimo volume (Collasso, sottotitolo: come le società scelgono di morire o vivere) il tema è quello della scomparsa delle forme organizzate di civiltà umana, in un arco temporale variabile dal remoto passato dell’Isola di Pasqua fino agli Stati Uniti di oggi. Le indagini si muovono alla ricerca dei motivi (sempre plurali, stratificati e incrociati in un disegno labirintico ma inesorabile) che portano un determinata popolazione a colonizzare un territorio, a sfruttarlo in modo errato per poi approdare al disordine e alla disfatta totale. Con questo libro si viaggia in modo vertiginoso attraverso il tempo e lo spazio: seguiamo la missione – destinata ad un tragico epilogo - dei vichinghi che più di mille anni fa partirono dalla Norvegia e sbarcarono in Groenlandia; osserviamo l’ascesa e la caduta degli antichi maya; siamo muti spettatori delle vicende che coinvolsero le popolazioni di sperdutissime isole della Polinesia sudorientale. E poi ancora Australia, Cina (definita un “gigante instabile”), Africa (per ripercorrere il formarsi delle cause che portarono ai genocidi in Ruanda e Burundi).
La lettura di questa catena di eventi è appassionante. Ma c’è un ulteriore elemento che conferisce a questa opera uno speciale significato ed anche uno spessore morale. Tutta lo spettacolo di errori, fatali ambizioni punite dalla sorte, devastanti brame di dominio, sfruttamento dissennato di enormi ricchezze ambientali attraverso i secoli, viene studiato e offerto dall’autore alla nostra riflessione non per un intento di pura ricostruzione storica (cosa che già sarebbe interessante e motiverebbe la lettura) ma per mettere in guardia ognuno di noi dai rischi di un eccessiva fiducia nelle capacità tecnologiche delle odierne società occidentali.
Diamond non crede ad uno sviluppo inarrestabile senza freni. Dallo studio dei collassi che hanno colpito alcune civiltà del passato ha imparato – e tenta di dimostrarcelo in questo libro straordinario – che i rischi di caduta per le società umane sono sempre in agguato, anche quando crediamo di essere diventati invincibili. Scrive nel prologo: “I turisti del futuro osserveranno attoniti i mastodonti arrugginiti dei grattacieli di New York, proprio come oggi noi ammiriamo le rovine delle città maya, sepolte da rigogliosa vegetazione?”. Una domanda a cui non è così facile rispondere.
Stefano Loria
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