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Chick Corea The Ultimate Adventure Chick Corea The Ultimate Adventure The new effort of the great pianist-composer Ascoltiamo questa anteprima senza l’ausilio di note di copertina scorrendo solo i titoli dei brani. Ma questo ci basta per vedere come Chick Corea abbia deciso di viaggiare con la testa in luoghi lontani portando poi sul pianoforte atmosfere e sensazioni. Non è un disco etnico come oggi va tanto di moda, ma è un disco di jazz tra acustico ed elettrico che mette tante sonorità insieme. Che vengano da Europa, America, Asia o Africa poco importa. D’altra parte è tanta e tale l’esperienza del protagonista che non cade in questo tranello di maniera. Piuttosto c’è una sorta di compiacimento di Corea a concepire il brano in due o tre movimenti (l’iniziale Three Ghouls, Moseb The Executioner, Flight From Karoof) non tanto per omaggio a una forma classica quale può essere il concerto o la sonata, ma per raccontare meglio una storia o quantomeno per sviluppare al meglio un discorso musicale. Lo stile è sempre quello di un grande pianista-compositore jazz, protagonista nei momenti a lui affidati, e che sa fare un passo indietro evidenziando gli altri strumentisti (belli i fiati e le percussioni) mettendosi al servizio del gruppo con l’autorità del direttore. I temi sono generalmente solari, positivi. Un bell’ascolto, non c’è che dire. Michele Manzotti |
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