. |
Guida rapida ai più recenti libri su Bob Dylan Mama came in and picked up a book: Dalla pubblicazione dello splendido Time Out Of Mind dato 1997 il mito dilaniano sembra essere tornato alla ribalta in tutta la sua forza e così intorno alle pubblicazioni discografiche di Bob Dylan si è avuta una vera e propria escalation di pubblicazioni editoriali. Districarsi quindi in questa enorme quantità di libri, dalle biografie ai saggi passando per piccoli e maneggevoli compendi, è cosa assi complessa. Quanti però sono realmente validi considerando la portata epocale della produzione di Bob Dylan? I libri sono solo un complemento alla sua produzione e per conoscere a pieno la complessità del suo songwriting e della sua arte non si può prescindere dall’ascolto di tutti i dischi, Bootleg Series compresi. La miriade di libri scritti su Bob Dylan hanno spesso imprigionato la sua arte in strutture interpretative troppo strette e spesso soprattutto se letti a molti anni di distanza non hanno retto al passare del tempo. Pochi sono dunque i libri dilaniani veramente validi, il resto sono da classificarsi come mere operazioni commerciali o semplici vademecum per neofiti. Questo breve speciale è l’occasione per fare il punto sui libri più recenti ma soprattutto su alcune chicche, in esclusiva per il Popolo Del Blues, da non perdere assolutamente. Prima di passare però ai libri più recenti è bene volgere uno sguardo veloce ai libri storici sul menestrello di Duluth. Tra i libri che non dovrebbero mancare per coloro che vogliono saperne di più sulla multiforme vita artistica di Bob Dylan c’è sicuramente, la “Biografia” di Anthony Scaduto (Arcana editrice, varie edizioni dal ’72 in poi) e l’ultima “Bob Dylan”di Howard Sounes (Guanda 2002). Se la prima documenta dettagliatamente solo i primi anni di carriera, la seconda è quella più recente e aggiornata la cui pecca principale è quella di curare solo l’aspetto del gossip mettendo da parte ogni approfondimento sui dischi e sui testi. In questo senso molto più completa è “Vita e musica di Bob Dylan” di Robert Shelton (Feltrinelli 1987) che pur non essendo molto aggiornata, è da considerarsi come uno dei migliori libri di sempre essendo condita da spunti di analisi sui testi e da una ricca dose di aneddoti. Di non minor valore sono poi “Jokerman” di Clinton Heylin (Tarab 1996), che copre tutta la carriera fermandosi al 1990 e l’introvabile ma bellissimo “Bob Dylan, profeta, poeta, musicista e mito” di Alan Rinzler (Sonzogno 1980) che pur contenendo una enorme quantità di foto inedite, si ferma a Steet Legal del 1978. I PARTE: I LIBRI IN ITALIANO Robert Santelli: The Bob Dylan Scrapbook: 1956-1966 Dieci anni fa circa, Bob Dylan sorprese tutti con il Cd-Rom Highway 61 Interactive, che raccoglieva immagini, file audio e video rari ma soprattutto una dettagliatissima discografia. Allo stesso modo anche The Bob Dylan Scrapbook: 1956-1966 ha una portata sorprendentemente rivoluzionaria. Frutto di un lavoro attento e meticoloso, questo particolarissimo libro-museo racconta un passaggio cruciale per Bob Dylan e più in generale per il rock. Sono questi gli anni degli esordi al Village e dei primi successi, della definitiva consacrazione e della svolta elettrica a Newport. Storie già note, ma che Scrapbook documenta e illustra con una raccolta di fedeli riproduzioni di ritagli di giornali, di testi autografi di canzoni come Blowin’ in The Wind e Like a Rolling Stone, locandine dei concerti e tante altre memorabilia tratte dalle raccolte di collezionisti di tutto il mondo. Un sorta labirinto in cui perdersi volutamente per scoprire in ogni angolo qualcosa di particolare come ad esempio le magnifiche riproduzioni del programma del primo concerto di Dylan alla Carnegie Chapter Hall o gli appunti di Robert Shelton sull’indimenticabile performance “elettrica” al Newport Folk Festival nel 1965. A completare il tutto c’è poi un disco contenente alcuni estratti rilasciata da Bob Dylan a Martin Scorzese per il film-documentario "No Direction Home" e quattro interviste risalenti ai primi anni della sua carriera, il tutto ovviamente tradotto in italiano in un libricino allegato.
Quasi in contemporanea con l’edizione italiana di Scrapbook, è uscito un altro libro dilaniano imprescindibile. Si tratta di Like A Rolling Stone del grande Greil Marcus (In proposito vi consiglio vivamente la lettura della magnifica recensione di Ernesto), già autore de L’America Invisibile, interamente dedicato allo studio dei Basement Tapes. Scritto per celebrare il quarantesimo anniversario dalla pubblicazione di Like A Rolling Stone, questo libro racconta la storia di come in quei sei minuti Bob Dylan e i suoi musicisti cambiarono per sempre la storia della musica rock con tutte le implicazioni di carattere sociale che ne derivarono. Greil Marcus fornisce un analisi perfetta di un come questo brano sia stato la colonna sonora di un mondo in mutamento e allo stesso tempo la completa trasfigurazione del sogno americano cristallizzando per sempre il sound degl’anni sessanta. L’autore attraverso la sua dettagliata e appassionante analisi ci accompagna in una sorta di viaggio in un inestricabile labirinto fatto di creatività, fallimenti, incomprensioni, inquietudini ma soprattutto di successi, fino a quando il complicato mosaico di tutte gli elementi che hanno influenzato questo brano non è completo. Sam Shepard: Diario del Rolling Thunder Dopo quasi trent’anni di attesa finalmente, grazie alla Cooper Editrice è stato tradotto in italiano da Sara Antonella, il mitico Logbook della Rolling Thunder Revue di Sam Shepard. Si tratta di un libro in stile diaristico ed insieme fotografico tenuto dal celebre commediografo Sam Shepard durante la mitica tournè della Rolling Thunder Revue del 1975. Erano gli anni di Desire, dei mitici e lunghissimi concerti quasi improvvisati sui palchi degli States con ospiti fissi come Joan Baez, Ramblin’ Jack Elliott e Roger McGuinn, Sam Shepard offre una dettagliata descrizione di scene ed incontri montati con linguaggio cinematografico tracciando un percorso emozionante in cui si scoprono le difficoltà, la passione e l’amore di quella carovana di zingari felici capeggiata da Bob Dylan. Molto interessanti i passaggi dedicati al magnifico ed incompreso film della Revue, Renaldo E Clara, ancora inedito sia su VHS che su DVD. L’edizione italiana è arricchita da una postfazione nella quale la traduttrice esamina la differenza tra la prima (1977) e la seconda (2004) edizione del libro, proponendo inoltre alcune considerazioni personali sia sulla Rolling Thunder e sia sulla "enigmaticità" di Bob Dylan. Utile completamento a questo libro è “On the road with Bob Dylan” di Larry Sloman (Bantam book, giungno 1978) che non solo descrive minuziosamente giorno per giorno il cammino della Rolling Thunder Revue ma offre un magnifico affresco degli States tra il 1975 e il 1976. Pur essendo un gioiello di letteratura rock non è mai stato tradotto in italiano. Nicola Menicacci: Bob Dylan L’Ultimo Cavaliere Chi leggendo il testo di Isis da Desire o di Changin’ Of The Guards da Street Legal non si è mai chiesto che cosa nascondessero veramente quei testi così criptici e complessi? Una più che soddisfacente risposta potrebbe venire dalla lettura del recente saggio di Nicola Menicacci, Bob Dylan: L’Ultimo Cavaliere, che offre un interessante chiave di lettura interpretativa dell’opera di Bob Dylan dal punto di vista biblico ed esoterico. Il periodo preso in esame da Menicacci è quello che va da Blood On Tracks (1975) a Infidels (1984), un decennio in cui Dylan diede alle stampe alcuni tra i suoi dischi più interessanti dal punto di vista non solo musicale ma anche contenutistico. A tutti sarà sicuramente nota la grande influenza esercitata dalla Bibbia su Bob Dylan ma molti si sorprenderanno sicuramente nel vedere le sue canzoni accostate al culto della Maddalena (identificata con Isis) o alle poco chiare vicende di Rennes Le Chateaux. Con tutta probabilità qualcuno accuserà l’autore di eccessiva speculazione ma l’accostamento a questi elementi stando alle prove e alle tesi di Menicacci non è affatto casuale o peggio ancora forzato. La teoria che è alla base del libro mette in luce un lato di Dylan se non inedito ma certamente poco noto ai più, ovvero quello che vede la sua arte come veicolo per un messaggio “iniziatici” basato su due livelli interpretativi. La lettura risulta assolutamente affascinante soprattutto per coloro che amano vivisezionare i testi dilaniani, tuttavia a volte si ha la sensazione di perdersi nella grande mole di richiami storici e religiosi. E’ dunque un libro da leggere ma allo stesso tempo da prendere con le molle in quanto spesso e volentieri un neofita ne trarrebbe riflessioni fuorvianti. Tanti, innumerevoli sono gli spunti di riflessione che ci vengono da questo libro ed è difficile davvero mantenere posizioni scettiche ma alla fine l’interrogativo: “e se non fosse affatto così?” ci sembra assolutamente d’obbigligo. Mr. Tambourine, Testi e poesie 1962-1985 Sfruttando l’ondata di ristampe e nuove pubblicazioni dilaniane, la Arcana ha ristampato con una nuova introduzione di Patti Smith, in un unico grande volume i tre tomi di Testi e Poesie di Bob Dylan tradotti da Tito Schipa Jr che raccolgono tutti i testi delle canzoni e le poesie di Bob Dylan da 1962 al 1985. Questa raccolta è un ottimo viatico alla comprensione dei gli originali in inglese, tuttavia a volte come già notato all’epoca della prima edizione, il traduttore va ben oltre la traduzione spostandosi verso una trasposizione completa in italiano con tanto di espressioni in slang tradotte in dialetto romanesco. Se ciò artisticamente rappresenta un grande pregio, per il neofita è un grande limite alla piena comprensione del testo meglio attendere la prossima edizione di Lyrics aggiornate a Love & Theft ritradotte da Alessandro Carrera e edite da Feltrinelli. Salvatore Esposito |
. |
. |