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Vibrham Nu-jazz
(Effemusic)
www.vibrham.com
Vibrham è un ottimo trio jazz di Perugia composto dalla singolare formazione batteria, marimba e vibrafono, organo Hammond. Sono tre ragazzi giovani, non ancora trentenni, ma già dimostrano di conoscere a fondo i canoni di jazz, blues, funk e soprattutto di avere gusto e talento per il groove.
La loro è una formazione originale, che grazie agli imprevedibili giochi tra le parti e alle potenzialità e caratteristiche molto diverse di strumenti come marimba e organo Hammond, riesce in questo disco a creare un sound riconoscibile e personale in un genere musicale a cavallo tra scrittura e improvvisazione.
L’augurio è quello che, se sapranno essere spregiudicati e creativi quanto basta e sfruttare il loro talento per idee e soluzioni sempre nuove, possano essere un po’ i “Medesky Martin & Wood” italiani.
Giulia Nuti
Intervista a Francesco Fabbri, organista del trio Vibrham
di Giulia Nuti
Com’è nata l’idea di fondare un trio con una formazione originale come la vostra?
Tutto è nato nel dicembre 2004. Io stavo cercando, avendo da poco iniziato a suonare jazz, una band per "mettere in pratica" quello che stavo studiando. Sono stato chiamato in una band composta da numerosi musicisti (Sax, chitarra, tastiere, organo, vibrafono, basso, batteria, voci). Il gruppo non durò più di due o tre prove! Nonostante tutto, decisi di rimanere in contatto con il Vibrafonista Jacopo Bazzarri e con il batterista Massimo Discepoli. Dopo alcune prove in trio ci siamo resi conto che la sonorità prodotta da questa nuova formazione era veramente particolare ed intrigante, ed abbiamo deciso di iniziare a sviluppare un repertorio (inizialmente di cover/standards) che valorizzasse l'insieme.
Ci sono degli artisti ai quali vi inspirate?
Gli artisti ai quali ci ispiriamo sono numerosissimi, poichè ognuno di noi ha alle spalle le più diverse esperienze musicali (Musica classica, musica house, musica rock, ecc..).
Come gruppo, invece, possiamo dire di esserci ispirati ai Soulive, ai MMW (Medeski, Martin & Wood), a Dr. Lonnie Smith, agli Stepd ahead e altri.
C’è una storia o motivazione particolare alle spalle della scelta del nome del gruppo?
Molto semplice...il nome VIBRHAM non è altro che la fusione tra la parola VIBRafono ed HAMmond, ovvero i due strumenti caratteristici della band!
Il vostro trio propone molti brani di vostra composizione, dei quali anche tu sei autore. Come lavorate alla scrittura dei brani ? Ogni autore da solo oppure collaborate insieme?
I brani possono nascere in maniera molto differente. Alcuni sono frutto delle nostre improvvisazioni. Prima di ogni prova, infatti, piazziamo qualche microfono ed iniziamo ad improvvisare liberamente per circa mezz'ora. Spesso, riascoltando quanto prodotto, troviamo numerose idee su cui lavorare! (Walkin' in Harlem, ad esempio, è nata proprio così). Altri brani, invece, vengono composti " a tavolino" da uno o più di noi e poi vengono arrangiati da tutto il trio. (ad esempio Kandisky o Dr. Smith).
Quanto è importante secondo te che i musicisti giovani si avvicinino alla scrittura di materiale originale?
Importantissimo! La composizione è una delle vie migliori per esprimere il proprio essere musicista e soprattutto per poter comunicare qualcosa all'ascoltatore.
Sei stato a studiare a New York. Come è stato confrontarsi con una realtà musicale diversa rispetto a quella italiana?
Fantastico! Soprattutto per un organista hammond. In Italia molti non conoscono neppure questo strumento, mentre lì è considerato una pietra miliare nella storia della musica.
In quasi tutti i locali in cui sono stato c'era già un organo Hammond all'interno (insieme a tutti gli altri strumenti, ovviamente), a disposizione dei musicisti! Ogni sera si può trovare musica jazz di qualità e non solo: blues, funk, hip-hop e molto altro.
Come vive invece un musicista della tua età (Francesco Fabbri è nato nel 1986) con già diversi progetti all’attivo il rapporto con la scena musicale Italiana?
Credo che la scena jazzistica Italiana, soprattutto in questo periodo, stia vivendo un momento felice. I musicisti Italiani sono molto apprezzati, soprattutto all'estero. Forse bisognerebbe dedicare più spazio alle realtà emergenti. Molti locali, festival o riviste del settore, preferiscono dedicare i loro spazzi ad artisti già affermati (per ovvi motivi!!!). Io credo che per un giovane musicista la cosa più importante sia, oltre lo studio continuo e metodico del proprio strumento, avere l'opportunità di suonare, suonare, suonare in situazioni diverse, potendosi così confrontare con il pubblico e con altri musicisti.
Qual è il posto o città o festival in cui avete suonato con Vibrham e che vi ha dato la più grande soddisfazione e quale, invece, quello in cui vi piacerebbe di più suonare?
Con il progetto VIBRHAM siamo stati molto apprezzati a Modena, quando in collaborazione dei dj dell'emilia suond lovers abbiamo suonato al Vibra live club. Ci piacerebbe molto poter suonare ell'estero! Magari in Giappone o in America.
Se doveste scegliere un brano di un altro artista o gruppo che meglio di tutti si addice a rappresentare il vostro trio, come se un dj vi chiedesse di scegliere un pezzo di un altro da abbinare alla vostra musica durante un programma radio, che cosa scegliereste?
Su questo punto non riusciamo a trovare proprio un accordo!
Quali sono i vostri futuri progetti?
- Partecipazione al Terni jazz festival durante l'edizione primaverile 28/29/3 Aprile.
- Registrazione del secondo disco (ci saranno degli ospiti abbastanza noti, ma ancora top-secret!)
-Un piccolo tour in Portogallo.
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