Torsten Good’s irish heart has no blood pumping through his veins.
Le note introduttive incluse nel booklet dell’esordio discografico del venticinquenne Torsten Goods esordiscono con una serie di domande a dir poco amletiche: “Cosa hanno in comune George Benson e Van Morrison? George Benson ha forse del sangue irlandese che gli scorre nelle vene?” Il nostro primo istinto è di rispondere senza alcuna esitazione “nulla” alla prima domanda e “oh santo cielo no!” alla seconda; ma non vogliamo essere prevenuti. Mettiamo il CD nel lettore ed aspettiamo che le risposte arrivino dalla musica del giovane chitarrista per metà tedesco e per metà irlandese… Mentre aspettiamo passa il primo brano originale, poi la cover di ‘No Religion’ di Van Morrison ed ancora ‘Have I Told You Lately That I Loved You’ e perfino un’ennesima ancor più scontata versione di ‘Moondance’, cui fa seguito un’agghiacciante ‘She Moved To The Fair’. Siamo senza parole e capiamo allora che le risposte alle amletiche domande non arriveranno dalle note, le molte, troppe note che compongono questo ‘Irish Heart’, che altro non è che un prodotto di lusso per presunti amanti del jazz del venerdì e sabato sera.
In questo disco non c’è niente, ma proprio niente che possa in qualche modo essere ricollegato alla musica: si tratta di un prodotto da consumo di massa, suonato ed impacchettato in modo impeccabile per orecchi che hanno subito il fascino di Michael Bublé e che hanno pensato che quello fosse jazz. Quanto di positivo poteva nascere da quella formula inaugurata proprio dalla versione swing di ‘Moondance’ ad opera di Bublé – di rendere cioè più fruibile un genere per antonomasia elitario – in questo disco mostra la sua faccia negativa e controproducente. Che gran spreco di mezzi, soldi e tempo.
Jacopo Meille
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Track list
Sweet North
No Religion
Have I Told You Lately That I Loved You?
Moondance
She Moved To The Fair
The End Of The Line
Carrickfergus
What Makes The Irish Heart Beat
Riverdance
I’m Gonna Go Out Fishing
The Londonderry Air |