Éamonn Coyne & Kris Drever - Honk Toot Suite
(Compass Records)
www.eamonncoyne.com/hts.htm
www.compassrecords.com

La scena del nuovo folk revival negli States è più che mai in fermento, merito della lungimiranza della Compass Records, che ha puntato su vari talenti ma in parte anche del pubblico che da tempo sembrava aver messo da parte questo genere di dischi. Proprio per la Compass Records, è in uscita un piccolo gioiello, Honk Toot Suite, a firma del banjoista Éamonn Coyne e del chitarrista Kris Drever, quest’ultimo figlio d’arte del grande Ivan Drever. Questo progetto, nasce con il preciso intento da parte di questi due musicisti di esplorare alcuni differenti impostazioni musicali che hanno influenzato il loro modo di suonare e i loro gusti artistici. Come accade in questo tipo di dischi, larga parte del materiale preso in esame sono brani tradizionale mentre una piccola parte è rappresentata da brani autografi. Il disco si apre con una piccola suite House Jigs in cui trovano posto una citazione di Liam Doyle, The Rolling Waves e Cailin An Ti Mhòir, segue Lucy’s Swamp in cui convivono un traditional come Lucy Farr’s e la splendida resa di Down in The Swamp di Bela Flack. Dal sound irlandese si passa alla Scozia con The Peninsula Set che unisce Ger The Rigger, il traditional bretone An Drò e The Peninsula Man di Simon Bradley. Dal repertorio di Ivan Drever, arriva la struggente The Viking’s Bride che apre alle movimentate Lakeside Barndances e
Roscommon Reels, la prima guidata dal banjo di Coyne e la seconda dalla chitarra di Drever. Segue l’intensa Walking In The Dew, brano proveniente dal repertorio di Freddy Thompson e “sporcata” nella melodia dal traditional irlandese Cuaichin Ghleann Neifin. Dalle solitarie highland scozzesi di Glencoe To Gort si passa al bluegrass Cock-A-Doodle, registrato per la prima volta nel 1926 da Tom Stack. Chiudono il disco Twenty Quid e la splendida title track, che suggella un disco di grande fascino e suggestione.

Salvatore Esposito