Michael Reno Harrell - Drive
(Dancing Bear, 2006)
www.michaelreno.com

Qualcuno potrebbe pensare che Michael Reno Harrell sia in qualche modo un discendente di Don Reno e Bill Harrel, storici pionieri del bluegrass, ma sia ben chiaro è solo una coincidenza. Piuttosto, Reno Harrell, con la sua aria da post-hippy alla Arlo Guthrie, è un cantautore che si pone sulla stessa lunghezza d’onda di Guy Clark e Willie Nelson. Nativo del Tennessee, ha una lunga carriera alla spalle fatta costellata dai tanti riconoscimenti musicali ricevuti e da due piccolo capolavori come There Are No Angel Here del 1995 e Know On The Underground del 1997. Il suo recentissimo album Drive, uscito per la Dancing Bear, giunge a quattro anni di distanza da Closer Home, disco all’epoca non fortunatissimo ma che andrebbe assolutamente rivalutato. Questo nuovo disco si pone sulla scia della sua più recente produzione, ovvero un folk rock venato di country impreziosito da fascinose tessiture acustiche. Fondamentali la bella resa sonora sono stati i tanti ottimi musicisti che hanno partecipato alle sessione e tra cui ricordiamo: Dale Myer (Chitarre), Ron Shuffler (Contrabasso), Alan Johnson (Violino), Gabriel Wiseman (Mandolino), Toby Watkins (Bass), Jerry Eubanks (fiati), Jeff Robinson (Piano) e Rick Harris (Batteria). Drive raccoglie i brani composti nel corso di questi quattro anni, e che coprono diversi filoni tematici come la vita a contatto con la natura (The Wind, Fishing In The Morning), la religione (Redemption), la perdita (I Miss Daddy), l’amore (Missing You, Sally Street), il piacere di guidare un vecchio pick-up (This Old Truck) ma anche la canzone di protesta (splendida la dilaniana The Ballad Of Til Huffman) e l’attaccamento alla propria terra natia (The Sound Of Goodbye). Argomenti questi in apparenza banali, ma basterà ascoltare la fluidità della scrittura e delle melodie di Michael Reno Hall, per capire che l’arte a volte può far rima con semplicità.

Salvatore Esposito