Midlake - The Trials Of Van Occupanther
(Bella Union)
www.midlake.org

Il secondo album della band di Denton, Texas è un tributo al sound californiano di Laurel Canyon, il luogo in cui Neil Young, Crosby, Nash e Joni Mitchell si ritrovavano per suonare, comporre, fumare, suonare, mangiare pasticcini all’ hashish, cantare, suonare e suonare e suonare… Il disco è una vero salto nel passato: sembra infatti un disco inedito di quegl’anni e non solo per i suoni e le armonie vocali, ma per il valore delle canzoni, così vicine ai capolavori dei maestri prima citati eppur ricchi anche di un certo sapore easy listening che lo ricollega ai Fleetwood Mac di ‘Rumours’ ed all’estro di Lindsey Buckingham che proprio ai Mac dette una nuova veste e con essa una nuova vita.

‘The Trials Of Van Occupanther’ non è solo però un album di citazioni, è un disco di 11 canzoni ben scritte dominate dalla voce dolce di Tim Smith supportata nelle armonie vocali da Eric Pulido il chitarrista della band che in questo disco si dedica principalmente alle chitarre acustiche salvo lanciarsi in interventi elettrici dal suono tagliente e lanciante come quello di Neil Young nella sua ‘Southern Man’.

La malinconia domina canzoni come ‘In This Camp’ nella quale è possibile avvertire influenze europee che rimandano al pop ed al folk inglese su cui s’innestano però le parti vocali tipicamente West Coast. Nell’ opener ‘Roscoe’ sembra di ascoltare una versione alternativa di ‘Rhiannon’ dei Fleetwood Mac, perfettamente bilanciata tra pop song e canzone indie.

È proprio questo equilibrio che rende unici i Midlake, che già dal loro nome svelano una loro peculiare predisposizione al stare nel “mezzo”, a giocare con i suoni e con le influenze senza mai decidersi da che parte stare. Per fare questo una band deve poter contare sulla personalità ed i Midlake, con profonda umiltà se la stanno costruendo disco dopo disco, canzone dopo canzone, concerto dopo concerto, alla vecchia maniera.
Jacopo Meille