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The Blue Van - Dear Indipendence
Tvt
www.thebluevan.com

When the music is over.

È successo per il grunge. E’ successo per il “Manchester Sound” ed adesso è arrivato il momento di decretare la morte – ma è mai stata certificata la sua esistenza – del “Vintage Rock”. Nel momento in cui vengono messi sul mercato a ritmo frenetico dischi di band provenienti da tutto il mondo che suonano esattamente uguali tanto che sembra che abbiano registrato nello stesso studio e con gli stessi strumenti, è bene prendere atto che, se c’era un filone d’ispirazione, questo è stato scoperto e codificato a tal punto da averlo lasciato esangue e in fin di vita in fondo ad un vicolo di una qualche capitale del mondo. A voi ascoltatori spetta adesso la scelta del nome della città.

The Blue Van sono danesi con alle spalle un extended play ed un primo lavoro a cui fa seguito ‘Dear Indipendence’. Il disco è “carino” e non c’è aggettivo peggiore per giudicare un disco, credetemi. Non è brutto ma nemmeno bello; non ti fa venire la voglia di riascoltarlo, ma nemmeno di dire che è una schifezza perché in fondo ‘The Poet Tree’ è una buona canzone così come la malinconicamente di maniera ‘Momentarily Sane’. Il resto però scivola via non lasciandoti addosso niente, nemmeno la voglia di riascoltare un disco dei Kinks, dei Pretty Things o di qualunque beat band inglese.

Mi raccomando: se vedete in giro un “furgone blu”, non accettate il passaggio, potreste pentirvene.

Jacopo Meille

Track list

The Odyssey
Don’t Leave Me Blue
Independence
The poet Tree
Goldmind
Momentarily Sane
The Scent Of Seasons
The Time Is Right
Keep Me Running
Elephant Man
Rico
White Dominos

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