Mike Cullison - Blue Collar Tired
(Cullison Music)
mikecullison.com

Beetween country-western and honky tonk, comes back Micke Cullison with a new album, produced by Johnny Neel.

Cresciuto nello stato dell’Oklahoma ascoltando classici del country western e dell’honky tonk, Mike Cullison, ha debuttato proprio sui palchi del suo stato suonando musica honky tonk nei piccoli club, successivamente si è trasferito prima ad Atlanta dove ha lavorato con il Lowry Group e con Don Goodman, proprio su suggerimento di quest’ultimo si è spostato a Nashville dove agli inizi degl’anni novanta ha firmato alcuni grandi successi come Angels Among Us e Ring On Her Finger Time On Her Hand. Successivamente è arrivato l’incontro che gli ha cambiato la vita, l’incontro con Johnny Neel che lo ha portato a collaborare anche con gli italiani W.I.N.D. nel corso di un tour europeo. Qualche anno fa recensimmo BAC, primo album frutto della collaborazione con Neel, e restammo favorevolmente colpiti dalla sua energia e non mancammo di sottolineare come il suo background musicale fosse solidissimo ma mancava ancora di sicurezza espressiva. Questo nuovo album, Blue Collar Tired, arriva a chiarificare molte cose, innanzitutto la produzione rispetto al disco precedente è molto più curata e solida, e soprattutto l’apporto di Johnny Neel appare molto più misurato e non più invasivo. Emergono così con maggiore forza tutte le qualità di Cullison, che nonostante non abbia nella sua manica, quegl’assi che fanno un capolavoro (mai dire mai però!) sembra avere talento da vendere. E lo dimostrano brani come Going Up The Country, Break My Fall e Where’s Joe Friday, che tra chitarre scintillanti e il piano elegantissimo di Johnny Neel sembrano essere la colonna sonora perfetta per momenti spensierati. Rispetto al disco precedente Blue Collar Tired, sembra assumere tratti completamente differenti, come se Mike Cullison avesse deciso di fare esattamente quello che sapeva fare ovvero musica honky tonk, senza tirare in ballo grandi pretese e arrangiamenti pretenziosi. Viva la sincerità!

Salvatore Esposito