Un riff di chitarra che sembra essere uscito dalla "penna" di John Fogerty introduce "Orange blossoms", quarto lavoro di JJ Grey & Mofro. Proprio la title track apre un album che riprende il "cammino" da dove ci aveva lasciato il precedente "Country ghetto". Un viaggio nella musica dei neri d'America fatto di molteplici richiami ed influenze che affondano le radici nei suoni degli anni sessanta e settanta.
Un disco in cui è evidente la lezione che Grey e soci hanno appreso dal soul, dal funky e dal blues del Sud America ed in cui il groove che pervade ogni singola canzone dimostra una insolita freschezza. Nonostante JJ Grey si occupi di suonare diversi strumenti, quasi a volere sottolineare la leadership "conquistata" nel tempo, non può essere taciuto l'enorme contributo della band. Infatti, subito dopo la title track, della quale abbiamo già detto, "The devil you know" con i contrappunti dei fiati ed una sezione ritmica di gran rilievo dimostrano di quanto siano capaci i Mofro. E che i ragazzi abbiano ascoltato tanta musica soul lo si evince dalla cover "Everything good is bad", brano misconosciuto dei 100 Proof (Aged in Soul), un trio che incise solo tre albums sotto l'egida del team Holland-Dozier-Holland. Ma non c'è solo il suono della Motown. Ci sono forti richiami al soul di Memphis, alla Stax, alla Atlantic al funk di Sly & The Family Stone, ai Parliament, a Curtis Mayfield.
Il momento più coinvolgente è rappresentato dai due brani posti al centro dell'album. "On fire", funk energico che non potrà evitare di far ballare l'ascoltatore, e "Move it on", trip psichedelico che ci riporta alle sonorità care a Norman Whitfield, "santone" della Motown, che nei primi anni '70 ci ha regalato delle gemme interpretate dai Temptations e dai Rose Royce. Basta fare attenzione al giro di basso ed ai contrappunti chitarristici per avere conferma di tutto ciò . Nel secondo brano da non tralasciare il lavoro svolto da Adam Scone all'Hammond, per il quale mi sento di scomodare "There's a riot goin' on" di Sly & The Family Stone, di JJ Grey al basso e dai fiati che sottolinenao l'andamento quasi ipnotico del brano. Ancora funk in "Higher you climb" ed "Ybor city". E tra tanto soul e funk non potevano mancare tre brani "lenti". "She don't know", "Dew drops" e la finale "I believe (in everything)" ci mostrano quanto JJ Grey & Mofro ci sappiano fare anche con le torch songs.
La voce di JJ Grey, usata su tonalità più basse, appare più matura rispetto al precedente "Country ghetto". Ma è tutta la band che si eleva per qualità di esecuzione. Con "Orange blossoms" JJ Grey & Mofro si confermano formazione di assoluto rispetto ponendosi tra le migliori "white soul band" in circolazione. Un cd che non dovrebbe mancare agli estimatori della black music e che si propone come uno degli album più interessanti del 2008.
Giuseppe Panella
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Orange Blossoms
The Devil You Know
Everything Good Is Bad
She Don't Know
The Truth
Wylf
On Fire
Move It On
Higher You Climb
Dew Drops
Ybor City
I Believe (In Everything) |