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Morgan Nova Solis
(Bmg)
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Sotto il nome Morgan si nasconde il gruppo che Morgan Fisher, tastierista dei Mott The Hoople, capitanava prima del suo ingresso nella band di Ian Hunter. Dopo l’esperienza con i Love Affair, gruppo nel quale Fisher militò fino al 1971, anno in cui la formazione si sciolse, il tastierista comprò uno dei primi sintetizzatori in Inghilterra, si unì al cantante e chitarrista Tim Staffel ( futuro cantante degli Smile, prima che gli Smile lo sostituissero con Freddy Mercury e cambiassero nome in Queen) e decise di intraprendere il suo progetto personale. La musica del “progetto Morgan”, secondo quanto ha poi raccontato lo stesso Fisher, è un progressive complesso, frutto di un periodo di sperimentazione musicale, in realtà non esattamente conforme alle ambizioni e ai gusti musicali più liberi e rock di Fisher che trovarono maggiore espressione nella sua collaborazione con i Mott.
“Nova Solis”, primo album della formazione, venne registrato preso gli studi dell’RCA di Roma nell’estate del 1972 (tanto che ancora il prog italiano ne rivendica una mezza paternità) , ma alla luce dell’inconsistente riscontro commerciale il gruppo tornò di nuovo a Roma già nel 1973 per registrare un secondo Lp ( e per andare a trovare le fidanzate italiane….). Il progetto fu però abbandonato e non molto tempo dopo il gruppo si sciolse. Nova Solis è un bel disco di prog molto in stile con il periodo classico di questo genere musicale, anche se un po’ caotico e con brani costituiti da molti elementi. Al suo interno c’è una buona varietà tra i pezzi, che sfoderano un po’ tutte le armi classiche del progressive inglese dei primi Settanta (una parentesi più melodica, una più rock e sostenuta, una più decisamente strumentale, una cantautorale accompagnata dalle chitarre acustiche, un tema epico). L’elaborazione molto personale fa di “Nova Solis” comunque un disco riconoscibile e una rarità che piacerà molto a tutti gli appassionati di progressive, anche perché ascoltando con attenzione si riconosce in sottofondo, nei mix di voce e batteria ad esempio, la mano dei tecnici italiani. Peccato che il gruppo ebbe vita breve ma considerando poi la carriera successiva di Morgan Fisher, probabilmente la sua vocazione musicale era davvero un’altra !
Giulia Nuti
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