. The Court & the Spark


The Court & the Spark
Great American Music Hall, San Francisco 17/12/2005



Una delle migliori nuove band di San Francisco si chiama The Court & the Spark ed è una quartetto base aumentato da molti musicisti. presentano una collezione di canzone preziose e ben curate che catturano l'anima del cantautorato americano degli anni settanta ma trasposto in una galassia a parte, sognante dove c'è spazio per la pedal steel guitar come per le tastiere elettroniche, per i corni francesi come per chitarre distorte per una musica melanconica che non dispiacerebbe agli inglesi e che ricorda a tratti band come Prefab Sprout e Blue Nile. Impossibile comunque negare che però un antico spirito del san Francisco sound aleggia qui e lì nella loro musica.
M.C. Taylor, Scott Hirsch, James Kim, Don Carr, Tom Hayman esordirono nel 2001, ma di loro si persero quasi subito le tracce e il loro disco d'esordio rimase una perla da tenere stretta ed annoverare fra le (grandi) casualità del rock americano. Poi nel 2004 il loro nome è tornato a girare – prima con un extended play, "dead diamond river", poi il disco del ritorno, "witch season" - e qualcosa e' accaduto. Notare The Court & The Sparks e segnalarli per la loro bontà non è cosa difficile, basta ascoltarli a cuore sereno e farsi trasportare nelle atmosfere della band e il più è fatto. Altra cosa e' però comprenderli: risulta infatti non semplice capire quante e quali siano le influenze ma pare che tutto possa essere annoverato – per semplicità - sotto lo slogan caro a Gram Parsons di " Great American Cosmic Music".
Dal vivo la band è convincente ed attenta a suonare un buon set che, pur non riproponendo tutte le finezze del disco, non faccia mancare nulla all'ascoltatore. "Suffolk down upon the night", "out on the water" sono alcuni dei brani dell'album che dal vivo vengono meglio e che il pubblico della Great american music Hall ha gradito di più.
Alla fine della loro esibizione non è un caso che il loro merchandise fosse assalito da tanti tanti giovani, soprattutto ragazze, che hanno saputo cogliere nel set una sinuosità che su disco e' ancora più riconoscibile. In un anno in cui i generi alt.country, alt.folk, americana hanno preso il sopravvento The Court & the Sparks ci paiono una spanna avanti a tanti e il loro sound, così come l'album "witch season", sono da far viaggiare fianco a fianco con gruppi e dischi come gli Okkervil River. Piccole grandi band con un piccoli grandi preziosi progetti e molto ancora da attendersi. Un piacere per le orecchie, insomma.

Ernesto de Pascale


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