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John Coltrane Coltrane One Down One Up, Live at the Half Note
Un magma volontario
John Coltrane Coltrane One Down One Up, Live at the Half Note
(Impulse 986 214-3 /Universal)
7 maggio 1965, un quartetto leggendario, già allora. Ipnotizza l’ascolto di questi quattro meravigliosi musicisti riuniti sul piccolo palco dello Half Note, dove una registrazione radiofonica ci permette oggi di riascoltare questo materiale, non inedito già ne esistevano delle versioni più o meno clandestine ma finalmente perfettamente organizzato e pubblicato in un bel doppio cd della Impulse.
John Coltrane e i suoi tre musicisti, a formare quella che forse per lui era già una formazione stretta, inadeguata per il respiro che voleva dare alla sua musica, ma che a distanza di 40 anni sembra non aver perso un grammo della sua forza stupefacente.
C’è qualcosa, un grido, un sentimento universale, una vicinanza rara, costruita nel breve arco di tempo che in fondo costituì la vita di questo quartetto, un respiro appunto che ne fa una registrazione quasi religiosa.
C’è da domandarsi come potesse essere possibile suonare così, con una tale fusione dello spirito, riuniti o schiacciati sul piccolo palco dello Half Note di New York quei giorni del 1965. A guardare le fotografie racchiuse nel booklet ci si meraviglia nel vederli assiepati sopra delle cassette di whiskey, con la cassa del locale che immaginiamo suonasse ad ogni birra o martini che veniva ordinato, tra un tintinnio di bicchiere ed un breve vocio distratto.
Eppure McCoy Tyner, Jimmy Garrison ed Elvin Johnes suonavano infuriati ed ispirati insieme al sassofonista, lasciandoci alcune versioni indimenticabili di classici che siamo abituati ad ascoltare: ma questa versione di One Down One Up forse supera tutto, quasi venti minuti incandescenti, un uragano volontario ed al contempo, credo, imprevedibile anche per loro.
Già troppe parole comunque. Questa incisione va solo messa nel lettore, possibilmente smettere si fare qualsiasi cosa e lasciare che la musica scorra.
Enrico Bianda
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