Excellent biography with many updates from his original release in 2000. This is the story of a true original of british music and the story of true british music itself
E’ una bella storia quella delle origini del folk inglese, una storia lunga e complessa, fatta di molti momenti privati, di tanti giovani uomini e donne che si intersecano e si attorcigliano l’uno nell’altro, da Londra a Glasgow e ritorno. “Dazzling Stranger, Bert Jansch and the British Folk Blues Revival” di Colin Harper è la storia dello straordinario Bert Jansch e di un mondo di cui lui è stato protagonista fin da subito, è un libro pieno di referenziatissime credenziali e merita la lettura di quanti siano veramente dentro il folk inglese sin dagli anni cinquanta. Per essi, forse pochi, è un volume, straordinario, per gli altri, i curiosi e i fans venuti dopo, è un imperdibile occasione per capire i risvolti di un genere apparentemente rigoroso che rigurgitava gli stessi desideri da rockstars di circuiti più lascivi.
La nuova versione del libro, già pubblicato nel 2000 da Harper per la Bloomsbury, ha una sua ragione d’essere; viene riproposto ora, sulla scia di un rinnovato interesse per lo scozzese Bert, ampliato e forte della testimonianza raccolta dalla viva voce dell’antesignano dell’eclettismo acustico britannico, Davey Graham, colui che Jansch indica come un maestro ancora oggi.
Sono soprattutto gli inizi di questi giovani pionieri i momenti che avevano bisogno di approfondimento che Harper ha saputo sviscerare con competenza e precisione, dedicando il volume a Karl Dallas, mitico giornalista che in tempi non sospetti scrisse di folk britannico quando niente di ciò che è accaduto negli ultimi cinque anni era neanche lontanamente all’orizzonte.
Elettrizzante e pieno di rivelazioni, “Dazzling Stranger” è un libro da non perdere e ben si addice a quanti abbiano scoperto o riscoperto Jansch da poco.
Ernesto de Pascale
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