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Premio “Piero Ciampi” XII edizione
Livorno, 2 dicembre 2006

AA.VV. Con tutte le carte in regola-Omaggio a Piero Ciampi
(Premio Ciampi – Arroyo / Venus)
www.premiociampi.it

Every year Livorno gives its tribute to Piero Ciampi, songwriter who died in 1980, at the age of 46. This is the review of the all stars concert and the new cd focused on his music

Ogni anno dobbiamo come al solito rilevare come alla Sony/Bmg (che ha inglobato la vecchia Rca), non interessi puntare sull’opera di Piero Ciampi. Tante volte battiamo sull’argomento delle major che non vogliono rischiare sul vecchio catalogo, ma se solo si guardasse all’estero forse qualche dirigente potrebbe anche cambiare idea. Su queste pagine spesso e volentieri ci occupiamo di ristampe, e anche della cura con cui sono confezionate (note di copertina esaurienti, belle foto, inediti) e utopisticamente pensiamo che sarebbe bello uno scatto d’orgoglio che possa forzare anche qualche legge di mercato. Ad esempio, nel 2005 cadeva il trentesimo anniversario dell’album “Piero Ciampi Dentro e fuori”, un doppio della Rca, la cui ristampa sarebbe stata un’ottima occasione perché all’artista livornese fosse riservato un tributo più ampio di quello che ogni anno di focalizza nella sua città. Perché, mai come nell’edizione 2006, la figura dell’artista è venuta fuori dagli incontri della Goldonetta e dalla serata vetrina (stavolta inaugurale invece che conclusiva) che ha visto tanti artisti sul palco del Goldoni per ottenere i premi del concorso e per suonare come al solito in onore di Piero. Il sigillo è stato dato da Luciano Ligabue che, proprio il giorno prima di dire no in diretta tv a Sanremo, ha fatto tappa a Livorno non solo per un concerto esaurito da mesi, ma anche per parlare al pubblico del suo libro cercando un contatto e un’atmosfera che solo una manifestazione come il Ciampi può dare.
Perché il Ciampi non vuol dire solo ospiti illustri,  ma anche le nuove tendenze della musica italiana emerse dal concorso nazionale e dai premi collaterali, ponendosi così come trampolino di lancio per ulteriori sviluppi artistici. Orgogliosamente, sottolineiamo gran parte dei premiati, sono stati scoperti e recensiti sulle pagine di questo sito. A partire da colui che ha calcato per primo il palco del Goldoni, Stefano Tessadri, che dalla Lomellina al West, ha scelto uno stile tipicamente tex-mex per reinterpretare Ciampi e il suo “Il Merlo” e che con il suo album Malocuore (Novunque/Self) si sta ponendo all’attenzione degli addetti ai lavori per il suo stile originale. Nel suo caso abbiamo apprezzato molto la forza di esprimersi dal vivo, che conferma quanto di buono si ascolta nel disco. Bravi gli strumentisti con cui si accompagna e ottima la performance vocale.



Bene anche i vincitori assoluti del premio, La Rosa Tatuata, un gruppo genovese che viene seguito da un bluesman di razza come Paolo Bonfanti. Certo, si sente l’influenza del rock d’autore alla Luciano Ligabue, ed è una componente stilistica che chiediamo loro di sfumare. Ma i componenti del gruppo sanno suonare e anche molto bene, con l’energia necessaria a conquistare la platea e invitando il pubblico a seguire la loro attività sul sito che riportiamo volentieri (www.larosatatuata.com) dato che l’album Caino è un’autoproduzione come d’altra parte sta diventando un’abitudine forzata nel nostro paese.



Il giovane Davide Bozzoni è invece il vincitore del premio dedicato al giornalista Stefano Ronzani, il collega scomparso che amava andare alla ricerca di nuove sonorità e di esperimenti curiosi. Bozzoni ha ottenuto il riconoscimento grazie a un rap un po’ stralunato ma efficace, ben supportato da musicisti di chiara matrice rock. Non ha convinto molto la sua versione della ciampiana Tu No, ma avrà comunque tempo per affinare le sue armi musicali.
Uno dei momenti più convincenti della serata lo dobbiamo a Marco Fabi, vincitore del miglior disco d’esordio La Scelta (Wing/Edel). Fabi è da tempo impegnato a costruire un suono originale prendendo il meglio della canzone d’autore italiana e del cantautorato britannico (ha un grande amore per i Beatles) con testi mai banali e arrangiamenti raffinati. Fabi inoltre ha trovato due musicisti di grande rilievo con partner sul palco: la pianista Mia Julia e il violinista Andrea di Cesare.
Infine il premio speciale dell’organizzazione è andato al carrarese Claudio Gabelloni per la canzone Oh Issa, scritta nella lingua della sua terra, dedicata alla lizzatura del marmo. Ma Gabelloni si era presentato anche come scrittore con Io, lo skipper e Fabrizio de André, per Roberto Meiattini editore dedicato alla sua frequantazione con l'artista genovese.
Di grande rilievo la finestra sull’ospite straniero: sul palco sono saliti John Lees e Woolly Wolstenholme della Barclay James Harvest, gruppo in attività sin dal 1969, che hanno presentato il pomeriggio alla Goldonetta e la sera a Goldoni due classici come Mockingbird e Hymn. La presenza livornese era la tappa conclusiva di una visita italiana che ha avuto il Popolo del Blues protagonista nella promozione e nell'organizzazione, toccando Roma., Bagno a Ripoli e Prato.



E sempre in tema di ospiti una bellissima sorpresa è stato l’esperimento dello scrittore Carlo Lucarelli e del vincitore del premio Ciampi 2000 Lucio Morelli tra musica e racconto sulla figura di Ciampi. Un mix riuscito grazie alla grande vocazione da narratore di Lucarelli, e alla presenza di musicisti sul palco degni di questo nome. Auguriamo a Lucio (il cui Primo Album è un prodotto di grande intensità) e a Lucarelli di continuare su questa strada che potrà essere apprezzata da un pubblico più vasto. Ottimo anche il lavoro di Giorgio Li Calzi che con Johnson Righeira ha dato vita a un set raffinato tornando sul palco di Livorno a distanza di un solo anno dalla vittoria come miglior cover di Ciampi. Energia a vendere per Piero Pelù (in set acustico con Saverio Lanza), ormai legato a un linguaggio orientato verso il pop, comunque gradevole e molto apprezzato dalla platea. Gian Maria Testa sembrava calato in un contesto non suo. Conclusione (un po’ troppo tardi) con i livornesi Virginiana Miller, meglio dal vivo che sul disco, già recensito su queste pagine, preceduti dai pur bravi Tetes de Bois che però non riescono a scrollarsi di dosso quella retorica che a parer nostro è il loro limite.

Torniamo all'argomento discografia per segnalare come quest'anno gli organizzatori del Premio abbiano raccolto varie versioni dei brani di Ciampi che con il passare degli anni sono state proposte sul palco della rassegna. Non è l'originale, d'accordo, ma è comunque interessante mettere sul lettore Cd l'antologia Con tutte le carte in regola (che arriva a qualche anno di distanza da Inciampando curato da Giuseppe de Grassi, tributo registrato al Brancaccio di Roma nel 1995) che esce per l'Arroyo. Un omaggio con tanti momenti belli a partire da quello iniziale di Nada, Come Faceva Freddo, che con Ciampi aveva collaborato a Roma, per arrivare all'emozionante Non siamo tutti eroi di Lucio Morelli e all'ormai classica versione de Il Vino a cura dei La Crus. Ma andando per tracce ci sono delle belle riscoperte, sia si artisti sia di brani di Ciampi, a partire dalla malinconica e insieme ironica Madonnina del 2000 degli Ondes Martenot, alla sperimentale Cristo fra i chitarristi degli Endura e a Sporca Estate, con Fabrizio Consoli e il suo stile jazzato. Non mancano nomi come Bobo Rondelli, Stefano Bollani, Omar Pedrini, ma è l'insieme del Cd che ha un suo significato preciso: quello di tenere alta la memoria di una produzione che dà lustro alla canzone d'autore.

Michele Manzotti

Tracklist
Nada – Come faceva freddo
Stefano Tessadri – Il Merlo
La Crus – Il Vino
Giorgio Li Calzi feat. Johnson Righeira – Il Lavoro
Giorgio Li Calzi feat. Lalli/Pietro Salizzoni – Disse: non Dio, decido io
Lucio Morelli -Non siamo tutti eroi
Bobo Rondelli e Stefano Bollani – Io e te Maria
Omar Pedrini – Non c'è più l'America
Lorenzo Vecchiato – Tento Tanto
Annamaria Castelli – Tu No
Fabrizio Consoli – Sporca Estate
Endura – Cristo fra i chitarristi
Les Ondes Martenot – Madonnina del 2000
Colectivo Panattoni – Il Vino
Letti Sfatti – Tu No


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