Shadow Horses is the tenth album of Don Michael Sampson. Surrounded by a select group of great musician, that features Warren Haynes on lead guitar, Ben Keith on pedal steel and Chad Cromwell on drums, he blends folk, blues and rock together and the result is very tasty between influence from J.J. Cale to Johnny Cash.
La vicenda artistica di Don Michael Sampson, è davvero particolarissima. Se da un lato, visti gli ospiti che partecipano ai suoi dischi, si ha la netta sensazione che abbia la stima incondizionata di molti suoi colleghi famosi, dall’altro la sua carriera non è mai esplosa definitivamente non andando oltre la scena musicale del New Mexico e di Nashville. Sampson, non è certo l’ultimo arrivato ma ha alle spalle ben dieci dischi e annovera, come detto, un numero elevatissimo di amici e colleghi sempre disposti a prestare i loro strumenti per dare vita alle sue canzoni. Shadow Horses, rispetto ai dischi precedenti vanta un cast meno numeroso ma non certo di qualità inferiore. Ancora una volta ritroviamo Ben Keith alla pedal steel, Chad Cromwell alla batteria ma soprattutto Warren Haynes alla chitarra. A questi si sono aggiunti Michael Rhodes al basso, Larry Knechtal al piano e Barry “Byrd” Burton al dobro e all’elettrica. Rispetto al disco precedente, Dashboard Angel, il sound di Shadow Horses è maggiormente orientato verso atmosfere affini a Kris Kristofferson, Guy Clark e Townes Van Zandt, ma con la prerogativa di non abbandonare mai la strada maestra del country rock e del rock desertico. L’ascolto rivela un disco ondivago che passa da momenti di puro godimento come Restless Train e Wild Horses Run, due country rock guidati dalle chitarre di Haynes e Burton, a momenti meno incisivi come Broken Empty Stars e Drive On Johnny Cash. Certo a penalizzarlo nei brani meno tirati, è sicuramente la sua voce poco incisiva ma anche i testi spesso e volentieri scivolano in tematiche fin troppo abusate come treni, strade, prati verdi e quant’altro faccia America. Sarebbe un peccato però stroncare totalmente questo disco perché in almeno due brani tocca vertici qualitativi alti, e parlo dell’elegante border ballad Lonesome Blue Dove e della strepitosa Early Morning Silver con il dobro di Burton in grande evidenza. Una spanna sotto stanno, la folk ballad Black Kentucky Coal e il country saltellante di Dreaming Wine, che completano il quadro di un disco suonato magnificamente, visti i musicisti presenti, ma certamente penalizzato da un songwriter giunto sulle scene fuori tempo massimo.
Salvatore Esposito
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Track list
Restless Train
Lonesome Blue Dove
Alabama Blues
Early Morning Silver
Wild Horses Run
Broken Empty Stars
Black Kentucky Coal
Drive On Johnny Cash
Dreaming Wine |