Charming duets with one of the most beloved french female singer

La grande classe de Françoise Hardy reviens dans un cd des jolies duets

L’acquisto di un disco di Françoise Hardy può significare un atto d’amore per molte persone che hanno superato i 50 anni. Quando l’allora giovanissima cantante francese uscì nel 1962 con Toutes les garçons e les filles (e soprattutto con il singolo omonimo) fece letteralmente innamorare milioni di fans. Ma l’avvenenza non era la sola dote di Françoise Hardy che continuato a cantare e a incidere regolarmente nel suo paese e che oggi torna con (Parenthéses…), album che sfrutta una moda molto in voga, quella dei duetti. Stavolta dobbiamo dare all’artista il merito di aver portato, o fatto portare in studio di registrazione gli illustri ospiti, con tanto di foto che dimostra questa circostanza (spesso una voce viene incisa a chilometri di distanza e inviata e montata grazie alle tecnologie attuali, e il gioco è fatto). Il risultato è buono, seppure non superlativo, Avremmo fatto volentieri a meno di Julio Iglesias , e forse aver messo subito nella scaletta Alain Delon (attore più che cantante) rompe subito un'atmosfera aperta meravigliosamente con un classico (Que reste-t-il de nos amours? insieme al convincente Alain Bashung). Alcuni brani inoltre sono meno ispirati rispetto ad altri. Belle invece tante atmosfere come quelle nate dai duetti con Ben Christophers, Arthur H, Henry Salvador e Benjamin Biolay. Complimenti comunque per i 62 anni portati alla grande.

Michele Manzotti