Psychedelic Service Station is the second album for The Cowlicks, winners of the California Music Award. This Bay Area countrified skiffle jangle pop band features a great original songs and two wonderful cover Sexy Sadie from The Beatles and Hand In My Pocket from Alanis Morissette songbook.

Avevano visto giusto i giurati dei California Music Award quando nel 2004 proclamarono disco country dell’anno il debutto dei Cowlicks. Il loro essere trasversali, mischiando ottime melodie country, twist beatelsiani, divagazioni cow-punk, fiammate alt-country e chi ne ha più ne mette, li rende qualcosa di più di semplici meteore nell’immenso universo della roots music. Di base nella Bay Area, i Cowlicks sono una sorta di supergruppo composto da alcuni dei più apprezzati musicisti della California come il bassista e vocalist Mike Anderson (Big Blue Hearts), dal batterista Peter Tucker (The Waybacks), dal dobroista Dave Zirbel (Mother Truckers), dal mandolinista Michael Henna e dal chitarrista Todd Novak (The Schramms). Psychedelic Service Station, il loro secondo album, rispetto al disco di esordio, è un lavoro più maturo e completo, e sin dalle prime note del brano di apertura Three Thousend Woodchips (chiara parodia di Wooden Ships di David Crosby) si comprende come abbiano accentuato il pungente sarcasmo dei loro testi e affilato molto meglio le loro armi. Se il titolo sembra non essere stato scelto a caso, quasi a voler prendere in giro le band che sbandierano la psichedelica sempre e comunque come principale influenza, i quindici brani messi insieme dai Cowlicks, riflettono una ricerca musicale ben precisa che parte dal bluegrass per adare ora a braccetto con lo Skiffle, ora con il Cow Punk ora con i Beatles, il tutto condito da ottime armonie vocali. Apparentemente l’idea di usare tanto di strumenti della tradizione come banjo, ukulele, dobro, pedal steel e mandolino quanto di chitarre elettriche e slide, potrebbe rappresentare la scoperta dell’acqua calda ma basta ascoltare lo strumentale Shoplifter Hwy 1, per capire di che pasta sono fatti i Cowlicks. Per entrare nel vivo della loro musica però è necessario, immergersi nel country sbilenco di Treehouse, nel bubblegum acustico di I’ll Still Love You, o ancora nel travolgente bluegrass di A Bunch O’ D’S con lo scacciapensieri che puntella tutto il brano. Di grande qualità, in fine sono le due cover poste in conclusione, ovvero Sexy Sadie dei Beatles, in una versione abbastanza calligrafica, e Hand In My Pocket di Alanis Morrisette, quest’ultima vestita da parodia in salsa country con Todd Novak che sfoggia un cantato baritonale alla Johnny Cash. Se Hank Williams fosse nato negl’anni settanta e avesse inciso il suo primo disco nel 2006, è probabile che avrebbe suonato esattamente come i Cowlicks.

Salvatore Esposito