The Resentments are a great Texan supergroup that features Stephen Bruton, Jon Dee Graham, Scrappy Jud Newcomb, John Chipman, Bruce Hughes, Jenny Muldaur. Their new album, On My Way To See You is a real good surprise with great cover (Too Much Monkey Business, Everybody’s Talkin’) and very good new tracks (Sole Satisfaction, Jesse Taylor).

Qualche anno fa sui palchi di Austin, Texas, si ritrovarono per una jam-session alcuni da alcuni dei più apprezzati musicisti del firmamento alt-country come Jon Dee Graham (ex True Believers,), Bruce Hughes (bassista dei Poi Dog Pondering), Scrappy Jud Newcomb (chitarrista dei Loose Diamonds), John Chipman (batterista dalla carica inesauribile) e Stephen Bruton (produttore di fama, ma anche apprezzato chitarrista al seguito di James McMurtry, Alejandro Escovedo e Kris Kristofferson). Da allora hanno deciso di unire le forze e hanno pubblicato alcuni dischi di ottima fattura e quest’anno ritornano insieme per un nuovo album, On My Way To See You. Seguendo una formula già ben nota, ognuno ha portato in studio dei brani nuovi e insieme hanno registrato il disco, ovviamente ai famosi Wire Recordings di Austin. A fare la parte del leone è Stephen Bruton che firma l’iniziale e strepitosa Sole Satisfaction, il blues acustico di Just A Fever, la travolgente I Do My Drinking On The Weekends e la conclusiva Heart Of Hearts. Un solo brano per Jon Dee Graham, ovvero la bellissima Jesse Taylor dedicata allo scomparso chitarrista di Joe Ely, mentre due brani a testa sono firmati da Jud Newcomb e da Bruce Hughes, quest’ultimo autore della fascinosa Coming Down. Tra i tredici brani presentati ci sono anche due cover eccellenti come Too Much Monkey Business di Chuck Berry e una versione rock travolgente del classico di Fred Neil, Everybody’s Talkin’. Nel complesso il disco risulta godibile ed omogeno, e sorprende in più di un momento, lasciandosi apprezzare per le ottime chitarre e per l’attentissima struttura ritmica dietro ogni brano. On My Way To See You, è senza dubbio il disco che meglio rappresenta questo supergruppo, sia per la grande cura con la quale è stato inciso sia per l’eccellente qualità dei singoli brani.

Salvatore Esposito