Bill Deasy - The Miles
(Traveling Light)
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Former member of Gathering Field, Bill Deasy is a sensitive songwriters, that share influence from Counting Crows to Paul Westerberg. The Miles is new album and the listening show all his quality and his big potential.

Gli appassionati più attenti del sound Americana ricorderanno certamente il nome di Bill Deasy, leader e fondatore dei Gathering Field, band di cui è rimasto memorabile lo splendido Lost In America del 1996. Dopo lo scioglimento della band, Deasy ha imboccato una fortunata carriera come solista che fin ora ha fruttato due album tra cui l’ottimo Chasing Down A Spark del 2003, prodotto da Kevin Salem, e un romanzo Ransom Seaborn. Del suo songwriter si è sempre scritto un gran bene, e spesso si è evidenziata la sua capacità di saper unire il rock ad un raffinato gusto letterario. Non smentisce questo dato, The Miles, il nuovo album di Deasy, un disco che sin da subito si pone in linea con i suoi predecessori ma allo stesso tempo, ci svela più in profondità la complessità del suo autore. Libero dalle limitazioni di un produttore esterno, il cantautore di Pittsburgh ha messo insieme dodici brani (più una ghost track) che, quasi a formare un concept album, sono tenute insieme dal tema comune del viaggio, inteso come trasformazione tanto artistica quanto personale e sentimentale. Nel corso dei brani non mancano profonde considerazioni sulla politica americana, spaccati introspettivi, sogni infranti e vita sulla strada. Si passa da brani dal gusto pop-rock (We Can) a spaccati folkie (Beautiful Stranger, Getting Closere) fino a toccare vertici di raro lirismo con Blue Highway (in duetto con Renee Stahl) e con la pianistica Wish There Was A Way. Brano più intenso del disco è senza dubbio l’intimistica Standing By The River dove emerge chiaro un riferimento a Jackson Browne e a James Taylor. Insomma un disco senza dubbio interessante dove lo stradaiolo heartland rock incontra il luccichio della poesia west coast, una vera sorpresa.

Salvatore Esposito