Nato nel 1949, il cantautore Flavio Giurato ha pubblicato tre album tra il 1978 e il 1984. Poi più niente, pur continuando negli anni a scrivere canzoni e ad esibirsi saltuariamente.
Nel 2002, in silenzio e lontano dall’attenzione mediatica, è uscito un nuovo album, Il manuale del cantautore. Pochi se ne sono accorti, l’album è stato distribuito soltanto via internet. Ma le voci sulla sua esistenza sono cresciute, fino alla attuale ristampa in forma ufficiale da parte della Interbeat con distribuzione Egea.
Flavio Giurato è fratello di Luca, anche se in quest’ambito saperlo è solo una curiosità in più. Flavio è, innanzitutto, uno straordinario cantautore e poeta.
I suoi testi sono accostamenti di parole, sui quali la legge della metrica prende spesso il sopravvento. Accostamenti di impressioni, di suoni, di ritmiche, che frequentemente trasmettono il significato per flash, per visioni. Evocano personaggi reali e avvenimenti storici (Silvia Baraldini, Ustica, La Primavera di Praga), ma siamo ben oltre una dimensione di racconto e narrativa. Si sconfina nella poesia, trainata dall’uso di frequenti ripetizioni (perché no, forse dovremmo chiamarle anafore).
Musicalmente? C’è senz’altro qualche pagina del manuale del cantautore, quelle che parlano dei grandi esempi del cantautorato italiano, con aperture orecchiabili e sfumature alla Battiato (la fine di Il caso Nesta, I dinosauri). Non mancano ondate progressive e momenti più etno-rock, come l’efficace La tentazione. Molto bella anche Centocelle, con il suo incipit intimo e riflessivo.
Flavio Giurato è un cantautore che ha il coraggio di osare. Non risparmia di affidare alcuni momenti, nelle sue canzoni, alla pura ispirazione e creatività. Forse per il tempo trascorso tra i suoi album precedenti e questo, forse per il senso di calma con cui la musica viene affrontata, senza l’urgenza di combattere contro le leggi di mercato, Il manuale del cantautore è un album in cui vale la regola per cui non esiste la ricetta esatta per ottenere un buon prodotto. Spesso la marcia in più, come in questo caso, sta nell’allontanarsi dal preconfezionato, in un tocco di estrosità non catalogabile, solo frutto dell’invenzione personale. Sarebbe bello se a questo album ci potesse essere presto un seguito.
Giulia Nuti
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Track List
Il Manuale del Cantautore
La Tentazione
Il Caso Nesta
Centocelle
La Giulia Bianca
L'Ufficialino
Silvia Baraldini
Praga
Ustica
Core Addannato
Mi-Lang
I Dinosauri |