Ballet music betweeen Stravinskij, Jazz Big Bands and Rock
Cult of Color è un progetto di grande interesse. Lo sarebbe, per il potenziale ascoltatore, ancora di più se ci fosse una parte visiva collegata in Dvd a quella musicale. La composizione è infatti destinata a un balletto, allestito nel 2007 a Austin, che segue un plot narrativo la cui sinossi è riportata nelle note di copertina. Ma è anche vero che questo è anche il modo di poter apprezzare la musica in quanto tale e grazie a Graham Reynolds possiamo dire di trovarci di fronte a un compositore intelligente nell'ispirazione e nella costruzione. Reynolds ha dimostrato, collaborando con il coreografo Stephen Mills e l'artista visivo Trenton Doyle Hancock, che il genere di musica per balletto è tutt'altro che un retaggio del passato ma che può anche vivere di luce propria. Alla base del linguaggio di Reynolds c'è innanzitutto il modus operandi di Igor Stravinskij e delle sue più importanti musiche per balletto (Sagra della Primavera, Uccello di Fuoco), con il gusto della spettacolarità (si ascolti Meeting the Mound o The Miracle Machine. Poi c'è il gusto dell'orchestrazione jazzistica tipica di Duke Ellington, dal grande rigore unita a fantasia timbrica e armonica (Bett's Lament o parte di The Darkness Babe). Quindi c'è il Rock in varie forme e l'utilizzo di sensazioni tipiche del novecento, da Stockhausen (Miliking the Mound) a Nino Rota (Sabotage). Il Golden Arms Trio è in pratica un collettivo con archi, fiati, chitarre, basso, percussioni. Poi c'è il polistrumentista Reynolds a fare il resto. E' un disco da ascoltare tutto di un fiato: vale la pena trovare il tempo per farlo.
Michele Manzotti
|
Act 1
1. A World Without Color
2. Sesom's Dream
3. Meeting the Mound
Act 2
4. Sesom and his Disciples
5. Betto's Lament
6. Milking the Mound
7. The Miracle Machine
Act 3
8. Sabotage
9. The Darkness Babies
10. Sesom's Lament
11. The Triumph of Color |