Gloomy bluesy dark rock for the band led by the photographer Steve Gullick.
Mantra tenebrosi di psichedelico garage rock tessono la trama dell'ultimo album dei Tenebrous Liar, gruppo inglese guidato dal fotografo Steve Gullick. Il nuovo lavoro viene pubblicato da Tenor Vossa dopo i tre album del gruppo con Fire Records. Immagini oscure, spettrali, chitarre ruggenti e feedback che lanciano grida di dolore per esprimere una visione di cupo pessimismo musicale che guarda a Nick Cave, Mark Lanegan, Jesus and Mary Chain. Un rock rugginoso e oscuro che si lascia contaminare a tratti da sfumature blues, con brani, come Sour, giocati soprattutto sulla psichedelia. Altri, come One last time, uno dei migliori del disco, sono più melodici, anche se ogni melodia nell'album è generalmente ridotta all'essenziale. La maggior parte delle composizioni gioca su elementi ripetuti, insistenti, che siano frasi cantati o musicali, che risultano più efficaci nel momento in cui chitarre e voci vengono dilatate e lacerate all'estremo, enfatizzando l'angoscia racchiusa nello stile musica del gruppo. Il punto più debole alla lunga è, complice il voluto minimalismo, un po' di ripetitività.
Giulia Nuti
|
01 Blood Moon
02 Pretender
03 One Last Time
04 Hunch
05 Doomed
06 Sour
07 All That You Know
08 Alight
09 One Way Love
10 Tenebrous Liar
11 Last Stand |