An old and new way to perform folk tunes
La musicalità di Jackie Oates è una bella sorpresa per le nostre orecchie. In Regno Unito non è una scoperta recente, dato che dal 2003 è stata già da giovanissima finalista dei Bbc Folk Awards, premio che poi ha vinto nel 2009 in due categorie. L'artista, originaria dello Staffordshire (contea delle Midlands inglesi) ha anche collaborato con Rachel Unthank con la formazione The Winterset, scegliendo poi la carriera solista. Questo le ha permesso anche di far parte del supergruppo folk Imagined Village con Eliza Carthy, Chris Wood, Simon Emmerson, Martin Carthy, mentre nel 2011 è stata invitata a far parte del Cecil Sharp Project dall'English Folk Dance and Song Society. Una voce tradizionale e nuova al tempo stesso come ha detto la stampa inglese commentando Saturnine, suo quarto album solista. Un disco di grande fascino per chi ama il genere con arrangiamenti legati alla viola (suonata da lei stessa), alla ghironda, al bouzouki, alle pipes e perfino alla viola da gamba. Una grande cura strumentale per sorreggere una vocalità che conquista al primo ascolto, per interpretare in brani in gran parte tradizionali come The Sweet Nightingale e Four Pence a Day, ma anche brani originali quali lo strumentale The Hills of Trencrom/Pedn Olva ispirato a danze della Cornovaglia o al curioso Fin(N)Ish(Ish) su ritmo di tango.
Michele Manzotti
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1. The Sweet Nightingale
2. Marrow Bones
3 Scarborough’s Fair Town
4. The Hills of Trencrom/Pedn Olva
5. Young Johnson
6. Poor Murdered Woman
7. The Trees They are So High
8. Fin(N)Ish(Ish)
9. IOU
10. Four Pence a Day
11. Brigg Fair
12. Fortune Turns the Wheel
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