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The Albion Band , Acousticity- On Tour
VV. AA., Great Grandson of Morris On






Le poliedrica e oltre trentennale attività del bassista e cantante Ashley Hutchings si è sviluppata grazie alle collaborazione di tanti musicisti dell’area folk-rock inglese. La storia dei Fairport Convention, Steeleye Span, Albion Band è strettamente legata al suo nome anche se i primi due gruppi furono lasciati da Hutchings pochi anni dopo la loro nascita. Negli ultimi tempi molto del materiale inciso dal musicista e dalle formazioni a lui legate è tornato in un nuova veste rimasterizzata, merito della Free Red records (che sta preparando un cofanetto per i 60 anni di Hutchings di prossima uscita) e della Talking Elephant. Proprio quest’ultima etichetta (www.talkingelephant.com, talkelephant@aol.com) ha ristampato due album che rappresentano non solo il passato ma anche il presente di Hutchings: l’Albion Band e il progetto Morris On.
Nel primo caso ci troviamo di fronte al tour che il gruppo tenne dopo l’album Acousticity durante la stagione 1993/94. E’ una bella formazione della Albion, come Hutchings segnala nelle note alla ristampa: alla voce c’è un personaggio molto vicino al giro dei Fairport come Chris While e la cui figlia Kelly attualmente segue le stesse orme, Simon Nicol momento fondatore dei Fairport con i quali suona tutt’ora, e il violinista Ashley Reed purtroppo colpito da problemi di salute in anni successivi. La While sfodera una voce in splendida forma, che le permette anche brani solisti a cappella (Faraway Tom) senza alcuna sbavatura. Per chi conosce poi i Fairport attuali, la prova vocale e strumentale di Nicol è qualcosa di piacevolmente familiare: cantante e leader forse per caso, Nicol è un musicista concreto, che sa come colpire l’attenzione di chi ascolta nonostante mezzi non eccelsi. Reed fa parte della famiglia musicale che ha prodotto i Dave Swarbick prima, e i Ric Sanders e i Joe Broughton in anni successivi. Uno stile virtuosistico senza che la melodia venga sacrificata: un misto di energia e lirismo che conquista l’ascoltatore. Non tutti i brani sono di eccelso valore, ma c'è sostanza e soprattutto momenti di gran bella musica (The Oak, Memories of You e The Willow su tutti). Altamente raccomandato per gli amanti del genere.
Un po' meno entusiasta è il nostro parere su Great Grandson of Morris On, che pure vede accanto ad Ashley Hutchings musicisti di tutto rispetto come il fidato cantante-chitarrista Ken Nicol e il violinista-cantante Roger Wilson. Si tratta di una produzione che raccoglie in massima parte brani tradizionali riarrangiati e più legati a un ambito strettamente folk, più dalla serie Musiques du Monde che ha in catalogo musiche tradizionali da ogni parte del pianeta. Forse per questo, è più apprezzabile da chi abita nelle isole britanniche ritrovando atmosfere di casa, pure se rielaborate. Eppure anche qui non mancano tracce da tenere in debita considerazione come la iniziale At the May Day Celebration, Jack-in-the-Green on Saturday, First day at t'mill (con Judy Dunlop voce senza accompagnamento), e soprattutto c'è la bella idea di qualche inciso poetico recitato dallo stesso Hutchings che dà tono alla produzione senza appesantirla. Se poi volete avere musica in sottofondo e bervi una birra sopra, questo può essere uno dei dischi più adatti.

Michele Manzotti




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