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Il Terrorista dei generi - tutto il cinema di Lucio Fulci di Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore
(casa editrice Un mondo a parte, www.unmondoaparte.it 400 pagine, 2004, costo 32 euro)
Ci è voluta una nuova casa editrice,”un mondo a parte“ a rendere giustizia al grande regista Lucio Fulcio un uomo che da solo, fra i cinquanta e i novanta, non solo rovesciò come un calzino il metodo di fare cinematografia in Italia ma ne inventò uno nuovo, quantomeno geniale nei contenuti e nelle formule.
Fulci - poteva solo essere un appassionato di jazz per essere quel che era, per quelli che amano la musica - è l’antesignano dei “ musicarelli” ( i film il cui tema ruota intorno a una canzone e a un cantante ) ma anche delle varie MTV piuttosto che Videomusic ( in “Urlatori alla sbarra “ Paolo Panelli punta a consolidare la forza di una stazione televisiva dedita solo alla musica) è il padre del rock & roll (oltre che autore de “Il tuo bacio è come un rock” e “ 24.000 baci “) e prevede scandali sanremesi già nel 1961. Poi, se tutto ciò non bastasse tramuta Franco Franchi e Ciccio Ingrassia in quelle icone del Cult che tutti conosciamo. Come potè tutto questo ( e ciò che avrebbe potuto dopo )un uomo solo è un po’ come chiedersi come poterono Coltrane, Davis, Bill Evans pensare e suonare ciò che produssero in musica quei calibri. Fulci era talmente tanto davanti agli altri che gli inseguitori neanche più lo vedevano e il suo campo d’azione, pur difficilissimo alla comprensione altrui, era sgombro da contendenti. Maestro dell’ horror, ma il giallo hitchcockiano pare ben studiato dal regista, negli anni settanta non lesinò mai la sua visione politica, la riflessione confortato da grandi capacità tecniche e dall’abilità di chi sa intuire il giusto casting anche con budget risicati ( “Non si sevizia un paperino “ del 1972 ne è uno dei massimi esempi ). Lucio Fulci seppe fondere western e road movie, i fratelli Coen devono molto a lui!, ma con il gusto dell’uomo colto e intriso di dubbi cattolici di buon italiano ( “ Paura nella città dei morti viventi”;1980). Nei film il regista intuì la realtà virtuale, il “grande fratello” e il futuro prossimo con precisione quasi millimetrica. Fu un uomo che non volle voltarsi indietro, che voleva andare avanti, magari ricominciando, con lo spirito da vero indipendente dei grandi. “Il terrorista dei generi tutto il cinema di Lucio Fulci “ è un opera monumentale, un libro che mancava e che viene a mettere giustizia sulla figura di un grande uomo scomodo che qualcuno ha voluto far dimenticare, non riuscendoci.
Ernesto de Pascale
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