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Otis Taylor Double V
(Telarc / CGD Warner)
Fossero tutti così i dischi di blues: vari, originali, legati a doppio filo a contenuti, intrisi di umori tradizionali, ma anche disperatamente moderni e desiderosi di abbattere le barriere come questo “Double V “ di Otis Taylor che, sbarazzatosi del suo talent scout e produttore Kenny Passarelli continua imperterrito la sia strada con un album originale in cui “ lancia “ la figlia ( suppongo o forse la fidanzata…) Cassie, bassista e cantante nel brano che conclude il cd “Buy me some freedom” . “ Double V “ è un disco non semplice e apparentemente con nessun appeal ma è proprio questa mancanza il suo maggior pregio perchè riporta indietro a ricordi di un blues roots atavico, quasi ancestrale con nessun compiacimento. “Double V “ rispecchia la personalità di Otis Taylor, una specie di troglodita che che ha avuto l’intuizione di capire al volo che solo se avrebbe seguito la propria strada si sarebbe salvato dalla confusione circostante. In questo album Taylor canta di una madre che negli anni cinquanta vendeva eroina per strada e finì in prigione, di un ciclista nero che non correva di domenica, dell’incontro di uno schiavo con i native americans e di temi più generalisti come la libertà di pensiero e di espressione. Tutto inserito in un contesto quasi magico che dà un tocco speciale all’intero album. Più vicino ai Tarbox Ramblers che a un disco di blues classico, “Double V” di Otis Taylor è più di una conferma, è un deciso passo avanti di cui esultare.
Ernesto de Pascale
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