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ANTEPRIMA
Xavier Rudd Solace
(Universal)
www.xavierrudd.com
Echoes of Jack Johnson and Donavon Frankenreiter in Xavier Rudd’s Solace. Very cool !! We will remember this album among the best records of 2005
Si finisce di ascoltare Solace tirando un profondo respiro e riflettendo con immensa soddisfazione: “sì, Xavier Rudd ha proprio tutte le carte in regola”. Solace verrà pubblicato in Italia il 17 giugno, e questo artista è da tenere d’occhio. Cittadino Canadese e Australiano, 26 anni, occhi azzurri e sorriso affabile, Xavier Rudd è un multi-strumentista eclettico, che spazia tra chitarra acustica, percussioni e didjeridoo e che soprattutto dimostra grande talento e capacità di scrivere bene. I suoi set dal vivo sono eclettici e costellati dai più diversi strumenti, che Xavier non si risparmia di portare sul palco. Ha supportato con successo G.Love, è stato in tour con Jack Johnson, ha lasciato tutti a bocca aperta al festival di Bonnaroo dove non si esibiva tra gli head-line ma ha fatto la figura del fuoriclasse. La sua musica acustica è ben associabile a quella del giro di cantautori surfisti come Jack Johnson e Donavon Frankenreiter e all’etichetta Brushfire Records ( per una approfondita e divertente descrizione di questa scena musicale, si rimanda al pezzo di Ernesto De Pascale pubblicato in The State I’m In “The Hawaiian Feel” ) . E’ una musica che nasce con uno spirito fortemente indipendente, ma che è talmente bella che non ha potuto far altro che finire nei grandi circuiti internazionali.
E’ con questo spirito che nasce anche Solaris, inizialmente pubblicato come release indipendente nel 2001, registrato in casa e masterizzato poi al “Mastering Lab” a Hollywood da Gavin Lurssen, vincitore del Mastering Grammy per il lavoro fatto con la meravigliosa colonna sonora del film “O Brother, where art thou?” (it. : Fratello dove Sei?). L’album ha venduto copie in lungo e in largo sia in Australia che in America, fino al grande salto dell’imminente pubblicazione Univarsal. La sua musica è una miscela di chitarra acustica e slide, belle melodie, background percussivi e abbellimenti di didjeridoo. C’è l’odore del sole e del mare nelle sue canzoni, tanto calore espressivo, la semplicità e la malinconia dei cantautori della scena musicale sopra citata, un velo di raggae e di blues e lo spazio per una cover della celebre No Woman No Cry. Ci auguriamo di poterlo vedere presto dal vivo, sarebbe meraviglioso. Quanto a Solaris, ce lo ricorderemo tra i dischi dell’anno.
Giulia Nuti
(foto www.xavierrudd.com)
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