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Rick Moody - Il velo nero
Bompiani, pp.398, euro 18,00



Ormai è considerato uno dei maggiori narratori americani emersi durante gli ultimi dieci anni. Dopo romanzi capitali come Tempesta di ghiaccio (da cui il regista Ang Lee ha tratto a suo tempo un film memorabile) e Rosso americano, dopo una nutrita serie di racconti fenomenali distribuiti in vari volumi, nel 2002 Rick Moody si è sentito pronto a rendere pubblica un’opera tutta personale ed autobiografica che arriva solo ora a disposizione del pubblico italiano.
Denso di materia narrativa, leggibile su più piani di significato, commovente e tragico ma anche divertente e scorrevole, Il velo nero conferma le grandi qualità che hanno reso celebre questo autore sofisticato : una infallibile capacità di costruire una voce narrante che subito si pone all’orecchio del lettore con una vicinanza intima; l’abilità nel disegnare storie – in questo caso la propria storia – seguendo gli arabeschi delle emozioni ma anche guidato una personalissima idea di narrazione contemporanea; la maestria nel disegnare i destini dei personaggi in modo da caricarli di esemplari significati.
Partendo da un altissimo modello filosofico europeo – qui è esplicito il riferimento alla monumentale opera di Montaigne – lo scrittore edifica l’intero libro su alcune linee di fondo che funzionano come temi musicali destinati ad intrecciarsi ritornando secondo versioni di volta in volta variate a seconda dell’esigenza. Così le vicende della famiglia Moody (si risale fino ad un lontano antenato dell’autore vissuto nel New England) si mescolano alla minuziosa rilettura critica di un racconto di Nathaniel Hawthorne, e un monologo interiore senza censure (il racconto di una stagione di sofferenze adolescenziali poi sfociate in anni di alcolismo ed abuso di droghe) può condurre ad una serrata riflessione su certi diabolici meccanismi sociali che dominano le nostre società della comunicazione sempre in bilico tra overdose di informazioni nel circuito dei media e solitudine del singolo individuo.
A segnare il percorso troviamo l’ascolto di tanta musica e la lettura di innumerevoli libri. Sulla sua carriera di scrittore di successo planetario Moody invece sceglie il silenzio assoluto: neppure una riga è spesa per descrivere la vita dello scrittore che diventa celebre. Sono invece illuminati i molti dolori consumati dentro la famiglia, i lutti, i rimorsi, gli affetti traditi o invocati. Ritornano dal passato le relazioni sentimentali difficili, le brucianti separazioni. Il tutto filtrato da quella lente di malinconica passione che è il marchio distintivo del talento di Rick Moody.

Stefano Loria

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