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Tom Mc Rae - All Maps Welcome
( Sony / BMG )
www.tommcrae.com
www.bubblegumrecords.com



Third album by Suffolk born Mercury Music Award Nominee. Good for heart breaking, this is Mc Rae at the best of his melanchonic state of mind !

Tom Mc Rae, il cui album d’esordio vince in prima battuta l’Oscar della Musica britannica ( il prestigioso mercury Music Awards ) mettendolo immediatamente in luce presso un vasto pubblico, è un cantautore che eccelle in atmosfere intime e delicate. Le sue canzoni, brani sempre di un certo livello, accompagnate da arrangiamenti pregnanti e non scontati, affondano la lama nella piaga della melanconia, dell’abbandono, del distacco. Dotato di un tono vocale naturalmente intimista, Tom Mc Rae ha realizzato un disco non diverso dai precedenti ma ancor più ricco e sfaccettato realizzato con l’aiuto di Joey Waronker alla batteria ( nome noto sulle scene losangeline ) e di una costante sezione d’archi che “arrontondani “ gli angoli della sua musica. Registrato nei prestigiosi Ocean Way Recording Studios di L.A., “All Maps Welcome “ pare il disco perfetto per anticipare qualunque fine annunciata. Dall’iniziale “For the Restless “, alla sinfonica “ How the West Was Won “, attraverso l’epica e inglesissima “Packing for the Crash “, Mc Rae, canta, a volte urla, la sua insoddisfazione e/o quella di coloro i quali hanno dichiarato il suo successo.
Visto dal vivo Tom McRae ai tempi del disco d‘esordio Tom dava l’impressione di essere al posto sbagliato, piegato da solo sulla chitarra con le gambe accavallate, davanti al pubblico rumoroso dello Sheperd Bush Empire londinese. Egli seppe comunque zittire tutti in una serata di leoni del nuovo cantautorato ( si esibivano anche Josh Rouse, Ed Hartcourt ) sull’onda dell’autorevolezza che certa industria discografica ancora esercita.
Non di meno per questo “All Maps Welcome “, un buon disco, i suoi discografici dovranno ancora e ancora di più fare uno sforzo meditato e consapevole per trovare a Tom gli spazi che si merita in un panorama, quello britannico, decisamente più in mano ai nuovi cantautori che ai, ormai, già vecchi gruppi di brit pop o chi dopo di loro.
In “ All Maps Welcome “ c’è una forte drammaticità, “Silent Boulevard “ ne esalta i toni inserita dove è a due brani dalla chiusura intimista di “Still Lost “ e del valzer largo di “ Border Song ”. Tutto l’album però mostra un notevole sforzo musicale – ascoltate “ Strangest Land “ che pare introdotta dai Cantori Moderni di Alessandroni ! – e attimi di riascoltare frequentemente testi alla mano ( “Vampire Heart “ ) che confermano il talento dell’artista che è arrivato al disco cruciale della sua carriera, affrontandolo come un musicista dovrebbe sempre affrontare l’arte e cioè preoccupandosi solo della musica e confrontandosi esclusivamente con essa.
Il resto sarà solo merito ( o demerito ) di quanti dovranno promozionare la sua musica. Tom Mc Rae, da parte sua, ha fatto un ottimo lavoro . Di più, davvero, non poteva!.

Ernesto de Pascale

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