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Los Super Seven - Heard it on the X
( Telarc/IRD )
www.telarc.com



Los Super Seven’s third effort celebrating thirties’ 500.000 watts Border Radio broadcasting from Mexico, just a bullet from Texas. Based on Gene Fowler and Bill Crawford’s excellent book “Border Radio “ www.utexas.edu/utpress/books/fowbor.html

L’idea del dottor John R. Brinkley era giusta sulla carta! Bastava, infatti, piazzare l’antenna subito di là dal confine che delimita il Texas dal Messico e il fastidioso problema di doversi attenere a regole che limitavano a 50.000 watt la potenza di emissione di una stazione radio (comunque, tantissimo!) sarebbe stato immediatamente risolto.
Fu così che nei primi anni trenta un manipolo di coraggiosi imprenditori mise in piedi una serie di stazioni radiofoniche che dal vicino Messico irradiavano ovunque in America e che si potevano ascoltare perfino in Finlandia e in Nuova Zelanda. Le stazioni messicane si distinguevano nella ricerca perché adottavano il suffisso, dai toni decisamente mistici, “X “ prima del nome della stazione (“K” è il suffisso per la costa ovest e “W” quello per la costa est).
Celebrate nel film “Fratello, dove sei“ la eco di quelle bombe di potenza che abbattevano gli uccelli al passaggio e che si ascoltavano anche sulle graticole per il barbecue (?!) è arrivata ai nostri giorni e si è arricchita di un alone reso leggendario dalla musiche che le radio in oggetto suonavano. Un genere che Billy Gibbons degli ZZ Top definì anni fa “Hillybilly Jesus Country Blues“ dedicando ad esso un brano nel disco “Fandango!”, “Heard it on the X“, qui interpretato da Ruben Ramos.
Dalle antenne site a Ciudad Acuna, Cohula, dall’altra parte del Rio Grade, a un tiro di scoppio da Del Rio, XERF, XEG ed XERB irradiavano musica da ballo, pubblicità di miracolosi medicinali e una musica che aiutò più in genrale i futuri dj come Wolfman Jack, Dr, Jazzmo, Howlin’ Rooster, perfino Alan Freed, a definire il termine Rock & Roll.
A questa straordinaria celebrazione in chiave moderna partecipano alcuni dei più grandi nomi della scena texana di ieri e d’oggi. Dai veterani Clarence” Gatemouth ” Brown – forse l’inventore dello stile che quelle stazioni suonavano, Delbert Mc Clinton, Joe Ely, Ruben Ramos, fino al leggendario Freddy Fender e poi ancora Ron Malo dei Mavericks, i Calexico, l’anima musicale di Chrlie Sexton e Augie Meyers, mentore del Chicano Soul senza dimenticare Lyle Lovett che celebra il lato hillybilly delle emittenti qui ricordate con una versione al fulmicotone di “My Window faces the South“, accompagnato da Lloyd Manes alla pedal steel guitar.
Album godibilissimo - radiofonico, si diceva una volta! – “Heard it on X“ varrà ai Los Super Seven una, ulteriore, nomination ai Grammy americani della musica. E’ un progetto distintivo, che mostra la gran caratura e lo spessore dei protagonisti che dedicano l’intero album all’indimenticabile Doug Sahm.
Dopo i dischi di Tom Russell (una specie di audio documentario dedicato a Bukowski, molto intrigante) e il bel disco di M Ward intitolato “Transistor Radio” il fascino delle radio, quello stesso che oggi i canali satellitari cercano di resuscitare, non accenna a diminuire. Non possiamo che esserne felici!

Ernesto de Pascale


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